CONCORSO LETTERARIO “RAGAZZI DI CLASSE” I VINCITORI DELLA SECONDA EDIZIONE
Al primo posto il racconto intitolato “MacBook Pro” di Lucrezia Bernacchi del Calamandrei di Sesto Fiorentino. Secondi e terzi i gruppi di scrittura del Ferraris di Empoli
I ragazzi leggono ancora? Ma soprattutto: scrivono ancora? La risposta è positiva, dal momento che anche quest’anno la Provincia di Firenze ha ricevuto circa 50 racconti, 49 per la precisione, dalle scuole superiori del territorio nell’ambito del concorso letterario-cinematografico “Ragazzi di classe”. La premiazione della seconda edizione della competizione narrativa si è tenuta oggi pomeriggio, giovedì 31 maggio, e rientra in Liberfest.
Il concorso. “Ragazzi di classe” è una delle attività proposte da Palazzo Medici Riccardi nell’ambito del Piano dell’Offerta Formativa. Chiede agli studenti di scrivere un racconto breve ambientato a scuola o vicino alle tematiche giovanili. Il bando prevede che uno dei testi vincitori venga tradotto in una sceneggiatura e che poi divenga un cortometraggio. I ragazzi che si sono misurati con le parole sono stati quest’anno 82, dagli istituti Calamandrei di Firenze, Russell Newton di Scandicci, Ferraris Brunelleschi di Empoli, Fermi di Empoli, Morante di Firenze, Gobetti di Firenze, Vasari di Figline, Dante, Machiavelli, liceo Galileo e Ginori Conti di Firenze.
I primi tre. Sul gradino più alto del podio si è piazzato il racconto intitolato “MacBook Pro” di Lucrezia Bernacchi della 3° A linguistico Calamandrei. Testo piuttosto introspettivo sulle difficoltà legate alla comunicazione tra adolescenti e adulti. Motivazione: “Il primo premio viene assegnato all'unico elaborato nel quale si parla della presenza del computer e della conseguente mutazione dei rapporti umani. Con semplicità, il racconto parla di come la realtà virtuale si candidi ad assolvere il ruolo di unica dimensione possibile dell'esperienza comunicativa e creativa. "Affascinante come un oggetto possa avere così tanta attenzione", ma ci sono i corpi che reclamano i loro bisogni: corpi che hanno caldo, che sudano, che hanno sete, che devono mangiare... Scritto con buon ritmo, dovuto anche ai passaggi ben dosati fra discorso diretto e indiretto, pone i problemi centrali legati allo smisurato sviluppo della tecnologia: il rapporto fra natura e artificio e la morte dell'affetto”.
Al secondo posto, il racconto “Il ragazzo dei muri” di un gruppo di scrittura creativa dell’Iis Ferraris di Empoli composto da Federico Baldacci, Pietro Bandini, Giulia Carone, Martina Catania, Pietro Chesi, Lorenzo Favagrossa, Leonardo Giunti, Claudio Innocenti, Giulio Mancini, Tullio Miccio, Chiara Mitolo, Andrea Mongatti, Lucrezia Polizzi e Matteo Salani. La motivazione del premio è la seguente: “Questo racconto è una poesia. La scrittura è chiara, scorrevole, delicata e coinvolgente. Viene raccontato il sentimento della solitudine di chi si sente fuori dal coro (ed è ancora più sconvolgente quando ci si accorge che è un sentimento che provano molti ragazzi). La sensazione di voler scomparire è descritta in maniera metaforicamente scultorea nella frase "camminava lungo i corridoi della scuola come se i muri potessero inghiottirlo". Questa frase riporta alla mente la visione dei "Prigioni" di Michelangelo, dove essi cercano di uscire dal muro, mentre Andrea ci voleva entrare. Andrea muore, ma nessuno di noi muore senza lasciare traccia nella vita degli altri: "minuscole parti di nio diventano parti della vita degli altri. Sembra un racconto triste e in realtà è un elogio alla vita che non finisce mai e che, ci ricordano i ragazzi ch hanno composto questo splendido racconti, è semplicemente un intreccio, una rete tra tutti gli esseri viventi dove ognuno è parte di un disegno senza il quale non sarebbe completo”.
Il Ferraris di Empoli con il suo “Scrilab” del laboratorio teatrale si aggiudica anche il terzo posto, con il profondo dialogo “Vento secco”. Lo Scrilab è composto da Matteo Banti, Elisa Bartoli, Elettra Bellini, Marco Desideri, Giulia Giordano, Cosimo Lunardi, Eleonora Polidori, Lorenzo Scappini, Matteo Zefferini. Si legge nella motivazione: “Due amici. Che, come dice il racconto, possono stare settimane senza sentirsi, e quando si rivedono si riconoscono, e non c'è bisogno di spiegare. Le sensazioni, i desideri, i ricordi di momenti passati, le cose che li legano, l'intendersi al volo. Mentre si legge li vediamo, come in un film. E vediamo quello che si raccontano, le immagini di quello che è stato e di come ognuno vede l'altro. Un po' malinconici forse, come siamo a quell'età quando ci si guarda dentro, ma anche fortemene positivi, aperti a quel "vento secco" che prima o poi se li porterà nel mondo...”.
Ai tre premiati vanno rispettivamente assegni di 500, 300 e 200 euro da spendere alla libreria Melbookstore.