SESTO, RICHARD GINORI E CAMBIO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE LAVORO DELLA PROVINCIA
La consigliera Pd Caterina Conti: "Dichiarazioni farneticanti del segretario di Prc e della lista civica Ds. Calò intervenga non per difendere il mio, ma il nostro lavoro in Palazzo Medici Riccardi e un corretto rapporto politico e istituzionale"
Commissioni della Provincia, Richard Ginori e dichiarazioni del segretario di Prc e del portavoce della lista civica Ds, considerate queste "farneticanti" a giudizio di Caterina Conti, consigliera provinciale del Pd. Oltre a lasciare "stupefatti per la falsità delle affermazioni, lasciano anche il tempo che trovano". Le dimissioni del Presidente della Commissione Lavoro della Provincia Andrea Calò, capogruppo di Prc/Federazione della Sinistra in Palazzo Medici Riccardi, sono "la conseguenza del riassetto di tutte le Commissioni provinciali, tant’è vero che tutti i Presidenti delle commissioni si sono dimessi". I gruppi di maggioranza in Provincia, Pd, Idv e Sel, hanno ritenuto che la Presidenza di tutte le Commissioni, ridotte nel numero, "andasse a Consiglieri di maggioranza, salvo quella della Commissione di Controllo che per Statuto è della minoranza". Questo ha determinato "la presa di posizione politica, legittima, di Prc a livello provinciale, che però non fa nessun riferimento alle 'grandi manovre', a quanto pare sognate dai due autorevoli esponenti della vita politica sestese".
Come consigliera provinciale del Pd, continua Caterina Conti, "ho partecipato alla discussione che ha portato alla modifica delle Commissioni ed ho anche avuto modo di far presente alcune perplessità". La riforma è stata poi approvata all’unanimità del Consiglio provinciale.
In questi 3 anni di attività della Commissione Lavoro "ho collaborato, quale capogruppo del Pd in Commissione, con l’ex Presidente Calò in modo trasparente e proficuo. Lo dimostra il lavoro svolto e le posizioni, quasi sempre unitarie, espresse dalla Commissione sulle tematiche affrontate".
"Mi dispiace - conclude Conti - che l’ex Presidente Calò non abbia ritenuto necessario prendere posizione sulle dichiarazioni del suo collega di partito. Non per difendere il mio, ma il nostro lavoro ed un corretto rapporto politico istituzionale. Mi dispiace inoltre che una gestione fino ad oggi unitaria della vicenda che riguarda Richard Ginori venga rotta unilateralmente per interessi tutt'altro che trasparenti".