ATAF, "PREVALE LA LOGICA DEL SACCHEGGIO"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista contestano modalità ed esiti della gara
Privatizzazione Ataf. Secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi "si profila un monopolio di Fs nella gestione del sistema dei trasporti, dal ferro alla gomma". Una prospettiva "decisamente poco rosea alla luce delle modalità di gestione e della qualità del servizio offerta da Trenitalia sulle linee ferroviarie del territorio negli ultimi anni". Prevale la "logica del profitto, continua il saccheggio dei diritti, dei servizi pubblici e dei beni comuni".
Le dichiarazioni "trionfalistiche del Presidente Bonaccorsi sull'esito della gara per la privatizzazione di Ataf, che ha visto 'prevalere' un'Ati legata al gruppo Fs, trovano ben pochi riscontri concreti". Quella che si è conclusa "è stata una gara tutt'altro che aperta, ai limiti della regolarità, con la partecipazione effettiva di un solo concorrente, con ricorsi, polemiche e ben poca trasparenza".
Bonaccorsi e Renzi "hanno centrato il loro obiettivo: svendere un patrimonio pubblico per fare cassa e ottenere quei soldi, circa 19 milioni di euro, necessari a pareggiare le perdite storiche dell'Azienda, seguendo una logica prettamente contabile confermata e rilanciata anche con il pretestuoso contenzioso nei confronti della Provincia con la richiesta di un risarcimento di 8 milioni di euro a compensazione degli 'obblighi di servizio'".
Con un'operazione "tutta incentrata sul versante economico e di bilancio sono state completamente trascurate e ignorate tre fondamentali questioni: 1) la fuga in avanti rispetto ai tempi della gara regionale sul Tpl; 2) le garanzie per i lavoratori, considerati come elemento accessorio e subordinato alle logiche contabili;3) il futuro qualitativo del servizio e quindi i diritti dell'utenza".
Su questi temi rimangono "forti dubbi e criticità che non fanno che rafforzare la netta contrarietà da parte del nostro gruppo consiliare all'operazione compiuta e avvalorare ciò che più volte in questo periodo abbiamo sostenuto", ovvero che la gara "avrebbe dovuto essere sospesa e le ipotesi di ristrutturazione societaria rimandate al dopo gara regionale ripartendo su un piano di confronto vero e condiviso con i lavoratori e i comitati contrari alla privatizzazione".
Rifondazione Comunista continuerà a condurre in tutte le sedi politiche e istituzionali "la propria azione contro la svendita dei beni comuni e contro la mercificazione dei diritti, per la difesa e il rilancio dei servizi pubblici e della loro valenza sociale, a fianco dei comitati, delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori".