“NESSUNO SPERPERO”, LA PROVINCIA RETTIFICA LE NOTIZIE SU SANT’ORSOLA E PREANNUNCIA UNA QUERELA
Il Presidente Andrea Barducci e l’Assessore Stefano Giorgetti precisano: “La Provincia non sperpera i soldi per Monna Lisa, ma esegue i lavori di scavo archeologico obbligatori, che sono stati prescritti dalla Soprintendenza prima di avviare ogni altro intervento di recupero dell’immobile di Sant’Orsola”
“La Provincia di Firenze, contrariamente a quanto affermato dal quotidiano Il Giornale, non sperpera 140mila euro per le ossa di Monna Lisa”. Lo precisano il Presidente della Provincia, Andrea Barducci, e l’Assessore provinciale all’Edilizia e al Patrimonio, Stefano Giorgetti, preannunciando l’avvio di un’azione giudiziaria a seguito delle gravi affermazioni contenute nell’articolo pubblicato il 27 giugno 2012
“In realtà – spiega l’Assessore provinciale - è in corso a Firenze una ‘adeguata campagna di scavi’ che obbligatoriamente doveva essere eseguita dalla Provincia di Firenze prima di avviare ogni altro intervento di recupero dell’immobile di Sant’Orsola, così come prescritto nel 2010 dalla Soprintendenza archeologica”.
“Si tratta quindi – precisano Barducci e Giorgetti - di una fase preliminare al completo ripristino dell’ex convento, oggetto di una proposta di project financing presentata nelle settimane scorse alla Provincia di Firenze. Uno dei primi esempi di recupero e valorizzazione di un contenitore dismesso in grado di riqualificare un intero quartiere. E tutto ciò non sarebbe stato possibile senza aver avviato prima uno scavo archeologico”. Inoltre, precisano da Palazzo Medici Riccardi, non corrisponde assolutamente al vero che, come scritto oggi da Il Giornale, “con questo ulteriore finanziamento la Provincia sottoporrà le mandibole o le tibie a esami istologici, al carbonio 14, fino alla prova del Dna comparato con quello delle salme dei figli di Monna Lisa”.
“Tali indagini di tipo scientifico, come più volte spiegato e ribadito dall’Amministrazione provinciale – prosegue l’Assessore Giorgetti – fanno parte di uno studio condotto in modo autonomo dal Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, inerente la verifica dell’ipotesi di una possibile sepoltura della Monna Lisa all’interno dell’ex convento di Firenze. Tale studio, portato avanti in autonomia, rispetta comunque il coordinamento dei lavori della Soprintendenza archeologica, la quale ha concesso il nulla osta anche per la seconda fase di scavo che entrerà nel vivo il giorno 29 giugno”. A questo proposito il Presidente del Comitato, Silvano Vinceti, precisa: “Solo nella prima fase di scavo sono emersi i resti mortali completi e parziali di quattro persone che saranno successivamente sottoposti ad esami. Scrivere che non si è trovato nulla denota la totale disinformazione di come avviene questo tipo di ricerca”.