PRESENTATA MOZIONE DEL GRUPPO PD IN PROVINCIA CONTRO LA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE
Il documento in favore dell'adesione dell'Italia alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica e per il finanziamento del Fondo contro la violenza sulle donne
Il Consiglio Provinciale di Firenze
Premesso che:
l'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la violenza contro le donne come «l'uso intenzionale della forza fisica o del potere, o della minaccia di tale uso, rivolto contro se stessi, contro un'altra persona... che produca o sia molto probabile che possa produrre lesioni fisiche, morte, danni psicologici, danni allo sviluppo, privazioni»;
la dignità delle donne, il rispetto della persona e dei diritti umani è un bene assoluto per ogni società e cultura e che la violenza di genere è riconosciuta oggi dalla comunità internazionale come una violazione fondamentale dei diritti umani;
Richiamata l'ultima indagine ISTAT, risalente all'ormai lontano 2006, condotta in seguito a una convenzione con il Ministero per i diritti e le pari opportunità, la quale:
ha dimostrato che le donne italiane tra i 16 e i 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita sono stimate in 6.743.000 e che, in particolare, circa un milione di donne ha subìto stupri o tentati stupri e che il 14,3% delle donne, che abbiano o abbiano avuto un rapporto di coppia, ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale dal partner;
ha evidenziato che le più numerose ad essere colpite sono le donne più giovani tra i 16 e i 24 anni, che nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate, che il 96% delle donne non parla con nessuno delle violenze subite e che i maggiori responsabili delle aggressioni sono i partner, artefici della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica, mentre tra le violenze in famiglia, i maggiori responsabili risultano gli zii;
ha rilevato che solo quando la violenza arriva ai figli il muro d'omertà in molti casi si rompe e che i figli subiscono conseguenze, anche se non sono vittime dirette, che possono compromettere il dispiegarsi di un sano percorso di vita sociale e di coppia;
Considerato che nonostante la grande rilevanza sociale di questa tematica, per molti anni si è considerato l’abuso psicologico solo come un precursore delle violenze fisiche o sessuali e che solo recentemente ci si è invece resi conto come tale fenomeno rappresenti una tipologia specifica, separata e distinta da altre forme di violenza;
Preso atto delle trasformazioni economico sociali delle famiglie avvenute negli ultimi anni, la crisi delle unioni matrimoniali, la debolezza di sostegni validi non fanno che acuire il fenomeni e le sue conseguenze;
Preso atto inoltre che la violenza contro le donne attraversa tutti i ceti sociali e prescinde dalla nazionalità;
Rilevato che il Parlamento Europeo nella propria ultima Relazione sulla violenza contro le donne del 2010 propone proprio un nuovo approccio globale contro la violenza di genere;
Ritenuto che sia indispensabile e non più differibile che Governo e Parlamento:
aderiscano alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne;
diano piena e concreta attuazione al Piano nazionale antiviolenza, finanzino il Fondo nazionale antiviolenza e predispongano in tempi più ristretti possibili una legge organica sul tema della violenza contro le donne, che in particolare definisca la violenza di genere e violenza assistita (in presenza di minori) conformemente agli standard internazionali, che contempli e coordini sia interventi di tipo penale e repressivo, sia azioni integrate volte alla prevenzione culturale e sociale del fenomeno con particolare attenzione alla scuola e alle istituzioni formative, alla rimozione di stereotipi, alla formazione permanente di tutti gli operatori coinvolti e al sostegno reale alle vittime della violenza;
Vista l'ultima iniziativa, in ordine di tempo, intrapresa dalla commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati che all'unanimità ha approvato il 6 giugno 2012 una risoluzione in merito;
tutto ciò premesso.
auspica che il Governo e il Parlamento
provvedano all’adesione dell’Italia alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, approvata ad Istanbul l’11 maggio 2011;
attribuiscano al Comitato previsto dal Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking funzioni di monitoraggio sul fenomeno della violenza sulle donne;
ripristinino la dotazione del fondo contro la violenza alle donne, istituito dall'articolo 2, comma463, della legge n. 244 del 2007 finalizzato alla prevenzione, all'informazione, alla sensibilizzazione nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne, nonché al sostegno dei centri antiviolenza e delle case-rifugio, la loro diffusione in tutto il territorio nazionale;
promuovano la piena attuazione delle politiche integrate di assistenza sociosanitaria alla donna elaborate per garantire elevati livelli di assistenza alla donna vittima di violenza, promuovere il contatto tra la donna e gli operatori e curare l'attivazione di un sostegno legale;
invita la Regione Toscana
a promuovere una adeguata conoscenza sui diritti delle donne vittime di violenza e sulla rete dei centri antiviolenza fornendo materiale informativo presso i pronto soccorso e i medici di medicina generale;
a sviluppare servizi idonei all'assistenza alle vittime di violenza sessuale e domestica presso i pronto soccorso ospedalieri come ambito privilegiato per l'apertura di sportelli dedicati;
a promuovere la formazione capillare del personale sanitario a ogni livello nonché a delineare linee guida che definiscano le modalità di assegnazione del codice di smistamento (cd. triage) che consenta una presa in carico delle vittime con tempi di attesa ridotta e con modalità specifiche che salvaguardino e proteggano la persona vittima di violenza che abbia avuto la forza di rivolgersi ad una struttura ospedaliera, anche attingendo a sperimentazioni già in essere in alcune ASL regionali;
a promuovere la piena integrazione tra gli sportelli dei pronto soccorso e la rete territoriale antiviolenza (centri antiviolenza, case rifugio, medici di base);
a predisporre tutte le iniziative necessarie, per quanto di competenza, affinché anche i medici di medicina generale partecipino alla presa in carico delle persone vittime di violenza;
impegna
la Presidenza del Consiglio provinciale a trasmettere la presente mozione al Ministro per le Pari Opportunità, ai parlamentari eletti nel territorio provinciale, al Presidente della Regione Toscana ed al Consiglio Regionale, ai Consigli comunali ed alle Commissioni pari opportunità dei Comuni della Provincia di Firenze.
I Consiglieri Provinciali Gruppo Partito Democratico
Silvia Melani
Sara Biagiotti
Caterina Conti
Alessandra Fiorentini
Loretta Lazzeri
Stefano Prosperi
Giuseppe Carovani