IN TOSCANA SOLTANTO TRE PROVINCE? BARDUCCI E’ D’ACCORDO CON ROSSI, MA È DELUSO DALL’INCONTRO CON IL GOVERNO
Il Presidente della Provincia di Firenze: “Gli organi amministrativi delle tre grandi Province devono essere democraticamente eletti da tutti i cittadini”
“Sono assolutamente d'accordo con quanto ha detto oggi il Presidente Rossi: visto che è arrivato il momento della revisione della spesa e della riorganizzazione istituzionale, si pensi seriamente a rimodulare il territorio e il tessuto economico toscano in tre grandi Province, corrispondenti alle tre aree vaste della nostra Regione, cioè la Toscana centrale, la Costa e il Sud”. E' quanto dichiara il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci all'uscita dell'incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi tra Governo ed enti locali, in merito al decreto sulla spending review di prossima emanazione.
“E' una proposta che abbiamo avanzato da buon tempo – aggiunge Barducci - e che corrisponde di per sé all'articolazione della nostra regione, al modo in cui determinate deleghe e servizi sono organizzate o dovranno essere organizzate. Penso allo smaltimento dei rifiuti, al trasporto pubblico, all’infrastrutturazione e alla gestione della viabilità. Tutte competenze per cui, innegabilmente, un Comune è troppo piccolo e una Regione come la Toscana troppo grande”.
“Mi auguro vivamente - afferma ancora il Presidente della Provincia di Firenze - che Governo prima e Parlamento poi, nella loro opera di ridisegno istituzionale, tengano conto degli orientamenti e delle indicazioni espresse dai territori italiani, che non sono tutti uguali. E in questo senso credo che la sintonia tra il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia di Firenze e di molti altri amministratori eletti non sia elemento secondario”.
“Va da sé – specifica Barducci - che gli organi amministrativi delle tre grandi Province devono essere democraticamente eletti da tutti i cittadini”.
Il Presidente Barducci ha infine così commentato l’incontro di stamani con il Governo: “Un incontro deludente, in cui non ci sono stati forniti chiarimenti sull'entità della revisione della spesa che il Governo andrà ad operare, nemmeno su temi cruciali come la sanità o il trasporto pubblico locale, e in cui sono mancate le indicazioni sulle modalità del tanto annunciato riordino istituzionale. Abbiamo solo capito che tutti gli enti locali dovranno contrarre il numero dei dirigenti e dei dipendenti, senza alcuna distinzione tra enti virtuosi, cioè con un personale proporzionato al numero di abitanti del territorio, o meno. Massima disponibilità però a ricevere le indicazioni che Comuni, Province e Regioni vorranno inviare al Governo: su un testo che non esiste, entro domani mattina, e con scarsa possibilità di essere recepite”.