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MOZIONE SULLA POSSIBILE CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI “ANTI-ECONOMICI” PER POSTE ITALIANE

Il testo del documento presentato dai gruppi di Pd, Rc Idv e Sel in Consiglio provinciale

Appreso che Poste Italiane Spa ha inviato all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) il piano per la chiusura e la riorganizzazione degli uffici postali "anti-economici" in tutta Italia, allegando la lista delle strutture;
Constatato che si tratta di 1.156 sportelli da chiudere, con altri 638 da razionalizzare riducendo l'orario e i giorni, dei quali ben 174 in Toscana – che risulta essere la Regione più colpita dal taglio;
Dato atto che nella Provincia di Firenze gli uffici postali per i quali è prevista la chiusura sono ben 19, di seguito indicati:
Granaiolo e Monterappoli (Empoli), Massarella e Querce (Fucecchio), Vico d'Elsa (Barberino Val d'Elsa), Romola (San Casciano in Val di Pesa), Chiocchio (Greve in Chianti), San Vincenzo a Torri (Scandicci), Osteria Nuova (Bagno a Ripoli), San Donato in Collina (Rignano sull'Arno), Diacceto e Consuma (Pelago), Donnini e Vallombrosa (Reggello), Ronta e Polcanto (Borgo San Lorenzo), Bruscoli (Firenzuola), Cavallina (Barberino del Mugello), Crespino del Lamone (Marradi),
Considerato il quadro critico che si verrebbe a delineare in Toscana a causa della probabile chiusura dei suddetti uffici postali;
Tenuto conto che negli ultimi anni la società Poste Italiane Spa ha già avviato un processo di razionalizzazione del servizio procedendo, specie quelle geograficamente più svantaggiate, alla chiusura di diversi uffici postali, alla riduzione degli orari di apertura degli sportelli in molte aree del territorio nazionale;
Preso atto che sono in atto vertenze sindacali per tutelare lavoro, occupazione e diritti dei lavoratori di Poste Italiane, la qualità dei servizi e le conseguenti ricadute sui cittadini;
Tenuto conto anche delle crescenti segnalazioni di disservizi di Poste Italiane, soprattutto da parte di residenti nei comuni montani, che storicamente sono i più difficili da servire;
Considerati ancora gli enormi disagi che deriverebbero alla popolazione dalle ulteriori chiusure, soprattutto per i residenti anziani, che si troverebbero a non poter usufruire agevolmente di servizi essenziali, quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a frequenti e difficili spostamenti;
Considerato, infine, che mentre Poste Italiane sembra interessata a sottoscrivere accordi e stipulare protocolli con i Comuni delle aree urbane, al contempo pare del tutto disinteressata a dialogare con i Comuni delle aree limitrofe e della montagna;

Il Consiglio Provinciale di Firenze

impegna la Giunta:
a farsi promotrice, nei confronti di Poste Italiane Spa, delle esigenze del mantenimento di un servizio essenziale quale quello degli uffici postali;
a chiedere a Poste Italiane di non procedere alle chiusure senza un previo confronto con le amministrazioni locali;
a chiedere a Poste Italiane di valutare nuove forme di collaborazione che impegnino le amministrazioni locali nell'espletamento di alcuni servizi essenziali laddove la stessa azienda sia intenzionata a non proseguire nello svolgimento della propria attività;
a seguire con attenzione le vertenze sindacali in atto contribuendo, per quanto di propria competenza, ad evitare che la razionalizzazione di Poste Italiane produca una perdita di posti di lavoro in un contesto già caratterizzato da forte crisi e recessione economica.


Partito Democratico
Stefano Prosperi
Silvia Melani
Federigo Capecchi
Maurizio Cei
Stefano Fusi
Piero Giunti
Loretta Lazzeri
Franco Pestelli

Rifondazione Comunista
Andrea Calò
Lorenzo Verdi

Italia dei Valori
Alessandro Cresci

Sinistra Ecologia e Libertà
Riccardo Lazzerini

23/07/2012 11.35
Provincia di Firenze - Ufficio stampa del Consiglio provinciale