CENTRAL SECURITY, PROVINCIA CHIAMA REFERENTI AZIENDA
Intanto procedura di raffreddamento in Prefettura
La vicenda della Central Security è stata seguita fin da subito dalla istituzioni ma senza la richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di un tavolo ufficiale di crisi fino al 23 luglio. L'assessore al Lavoro Elisa Simoni ha illustrato la situazione in Consiglio provinciale rispondendo a due domande d'attualità di Rifondazione comunista e del Pdl.
L'incontro si è svolto il 25 luglio alla presenza delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali. E' stata ribadita la situazione gravissima in cui si trovano i lavoratori che da molti mesi non percepiscono alcuno stipendio.
Ad oggi la Prefettura ha anche tolto la licenza all'azienda, che già dal mese di giugno risulta irraggiungibile per i lavoratori.
Si è in assenza di una procedura aperta e in mancanza di una richiesta di apertura cassa. Tuttavia è in corso una procedura di raffreddamento presso il Prefetto.
La Provincia, che ha avuto i riferimenti dell'azienda, chiederà un incontro urgente con i referenti indicati.
"E' impossibile non parlare con l’azienda - ha commentato per Rifondazione Andrea Calò - E' lungo l’elenco delle illegittimità compiute dalla proprietà. L'azienda deve essere obbligata a sedersi ai tavoli e ad adempiere i propri impegni".
Da Carla Cavaciocchi (Pdl) prima di tutto solidarietà ai lavoratori: "Continuiamo a seguire questa vicenda perché si concluda in modo favorevole".