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BILANCIO, "PROVINCIA DI FIRENZE IN EQUILIBRIO"
L'assessore Lepri: "Ma ora si aspettano gli effetti della spendig review e l'indebitamento verso lo Stato potrebbe salire a cifre difficilmente solvibili". La Giunta adotta un provvedimento cautelativo

Approvate dal Consiglio provinciale di Firenze le delibere di riconoscimento dei debiti fuori bilancio e di controllo degli equilibri del bilancio di previsione. I debiti, pari a 32 mila e 270 euro circa, sono quelli dovuti a sentenze, sulla base di due liste presentate rispettivamente dalla direzione della Polizia provinciale e dell'Avvocatura.
Circa invece la delibera degli equilibri, per legge si prevede che il controllo avvenga entro il 30 settembre, ma è il terzo anno che la Provincia di Firenze anticipa la verifica a metà esercizio (giugno-luglio) a motivo della complessità dell'operazione (controllo dell'andamento dei conti, delle spese e delle entrate) e per potere procedere a eventuali correttivi in tempi ragionevoli tali da consentire modifiche nella seconda metà dell'esercizio.
Sostanzialmente le attività di natura finanziaria risultano conformi e in linea con le previsioni di bilancio. Anche le uscite sono in linea con la programmazione. Vi sono debiti di modesta entità, comunque sotto controllo.
La secondo delibera è accompagnata da un parere del direttore dei servizi finanziari che mette in evidenza alcune questioni, alla luce del possibile esito del decreto sulla spending review. "Una volta approvato - ha spiegato Lepri - il decreto darà l'entità del problema che graverà anche sulla Provincia di Firenze". Si tratta di disposizioni particolarmente pesanti e difficilmente gestibili attraverso provvedimenti di natura ordinaria. Di fatto il trasferimento delle risorse dagli enti locali allo Stato, comporterà per la Provincia di Firenze un debito di 13 milioni su circa 160 milioni di euro di spesa corrente.
Nel quadro complessivo della manovra, di oltre 4 miliardi di euro, il comparto delle Province verrà a pagare nel 2012 la stessa cifra di quello dei Comuni che hanno una dimensione di bilancio che è cinque volte superiore. "E' evidente - osserva Lepri - una valutazione di natura politica che si affianca a interventi istituzionali volti prima a cancellare e oggi a ridimensionare le Province".
Per poter assecondare in tutto la manovra, la sola Provincia di Firenze dovrebbe recuperare 13 milioni nel 2012 e 26 milioni nel 2013: "Operazione impensabile e di difficile realizzazione alla luce delle attuali possibilità".
Nel frattempo la Giunta di Palazzo Medici Riccardi ha assunto un provvedimento temporaneo e cautelativo, sospendendo il potere di spesa dei dirigenti e avocando alla giunta la scelta di decidere se una spesa nuova possa essere impegnata oppure no. Il provvedimento "individua tutte le spese correnti, mette in evidenza quelle che sono le risorse da impegnare. Sono fatte salve le spese a fronte di contratti in essere sia di locazione che di servizio, come quello del Tpl e tutti i fondi che debbono essere rendicontati alla Comunità europea".
A conti fatti, "le risorse da impegnare sono meno di quelle che dovremo restituire allo Stato".
Entro settembre sarà presentata una variazione di assestamento del bilancio.
Sul fronte delle entrate dall'Imposta trascrizione veicoli e dalla Rc auto Lepri ha rilevato che se nel primo semestre erano in linea con le previsioni, nel secondo semestre si sta facendo sentire la crisi dell'automobile (la compravendita è crollata del 20 per cento).
Sono migliori i dati del rc auto. Incassi quasi in linea con lo scorso anno.
Infine, circa il Patto di stabilità, la Provincia di Firenze è fuori di circa un milione rispetto all'obiettivo annuo. Le differenze potranno salire a 4 milioni ma potranno essere recuperate se vanno in porto gli impegni presi dalla Regione Toscane sulle opera in parte pagate o in corso di realizzazione. Ma anche in Regione ci si sta attrezzando in rapporto alla spending review, con tutti gli effetti del caso.
Le difficoltà di bilancio motivano anche una terza delibera, approvata all'unanimità, di recessione dell'adesione della Provincia di Firenze alle associazioni Cicu, Vie Francigene, Arco Latino, Uncem, con complessivi 29 mila euro annui di risparmio.
"Sarebbe stato più opportuno portare le prime delibere a settembre - ha commentato Piergiuseppe Massai (Pdl)- dopo avere concretamente valutato gli effetti del decreto di spending review del Governo. In questo modo, invece, noi consiglieri non abbiamo alcun potere di intervento".
Di fatto, secondo Guido Sensi (Pdl), "la Giunta provinciale ha commissariato l'ente. Ma se la Giunta commissaria l'ente, forse 12 commissari sono un po' troppi".
Per Samuele Baldini (Gruppo Misto) "non si può fare finta di nulla se il governo prende determinate misure. Una cosa mi ha sorpreso. Da alcune rilevazioni, i cittadini si aspettano dalla spending review non una diminuzione di servizi, ma di sprechi".
Andrea Calò (Rifondazione) ha puntato l'attenzione a quella che considera una scelta operata dal Governo contro i cittadini, i servizi a loro dovuti.
Marco Cordone (Lega Nord) osserva che "ci sono soldi a pioggia per la capitale. La spending review è una finanziaria mascherata".
"Nella fase attuale - ha dichiarato per il Pd Stefano Prosperi - è bene che alcuni atti siano portati in fondo con rigore e conseguentemente in rapporto alla revisione della spesa. La Provincia di Firenze mostra un grande senso di responsabilità".
Circa la partecipazione alle associazioni, per Massai "di esse non si sa cosa hanno fatto. Solo alla Cicu sono andati complessivamente 142 mila euro, per ragioni ideologiche e senza risultati".
Il capogruppo del Pd Stefano Prosperi, invita a capire che "siamo in un momento recessivo per gli enti locali tanto nelle doti finanziare che nelle attività. Alle associazioni si aderisce se si condividono obiettivi e idee. Ad alcune di queste associazioni è stata votata l'adesione all'unanimità". Per Marco Cordone (Lega) "il passo è opportuno in un momento in cui si chiedono grossi sacrifici ai cittadini. Ritenevamo utile l'adesione all'Uncem. Siamo vittime di un governo che si dice tecnico ma è politico e che non conosce il territorio". Per Guido Sensi "recedere da queste associazioni è un inizio. Ci sono state associazioni che venivano aperte da un assessore e venivano chiuse da quello dopo, come la Comet".

31/07/2012 17.39
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze