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CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

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“CITTÀ METROPOLITANA FIRENZE E ALTRE QUATTRO PROVINCE": LA PROPOSTA DEL PDL
Erica Franchi e Nicola Nascosti: "Dibattito avvilente ma la legge è chiara. Applichiamola"

La “legge sulla spending review” (già D.L. n.95 del 6 Luglio 2012), ha introdotto notevoli cambiamenti riguardo il panorama delle riforme istituzionali con il riordino delle Province e l’istituzione delle Città Metropolitane. Quest’ultimo tema interessa da vicino la città di Firenze, destinata a sopprimere la propria Provincia e a innalzarsi, insieme ad altre sole no ve città italiane, a Città metropolitana, con poteri decisionali ridefiniti e consistenti su materie oggi suddivise tra Comune e Provincia.
“E’ una sfida importante quella che ci attende nei prossimi mesi”- afferma il Capogruppo del Pdl in Provincia Erica Franchi – il decreto legge di luglio ha dato avvio all’assetto delle riforme istituzionali, ma solo con la legge di conversione di agosto abbiamo un quadro definitivo dei tempi e delle modalità di trasformazione degli enti territoriali italiani che hanno caratterizzato la geografia del nostro Paese per oltre un secolo".
Riguardo la nascita della Città metropolitana, il gruppo provinciale del Pdl "non farà mancare il proprio sostegno per la stesura dello Statuto del nuovo Ente, che dovrà optare per l’elezione diretta del consiglio della città metropolitana, a tutela della rappresentatività di tutti i territori dell’attuale provincia; in quest’ottica democratica il Pdl si impegnerà affinché sia utilizzato lo strumento del referendum, che coinvolga le popolazioni interessate nella ridefinizione dei nuovi confini territoriali”.
Sul piano del riordino delle Province - spiega il coordinatore provinciale e consigliere regionale Pdl Nicola Nascosti – il Pdl parte dai due criteri chiave fissati dalla legge: le nuove province devono avere più di 350 mila abitanti e più di 2.500 kmq di territorio".
Applicando quanto chiaramente disposto dal Governo, in Toscana, ferma restando la città metropolitana di Firenze, Arezzo ha già nella sostanza i numeri per vedere confermata la sua Provincia, mentre accorpamenti assolutamente naturali risultano quelli tra Pisa e Livorno, Lucca e Massa-Carrara, Prato e Pistoia, Siena e Grosseto.
Il Pdl toscano, nella sua proposta, "oltre a rispettare i criteri governativi e lo spirito della legge finalizzato a dimezzare il numero delle Province, (si passerebbe da 10 a 5 inclusa Firenze Città metropolitana), tiene conto anche della omogeneità delle tradizioni culturali ed economiche della regione, valori che invece non si riscontrano nel disegno del Pd toscano che sostiene la creazione di tre macroaree, o aree vaste che dir si voglia, prive di qualsiasi fondamento legislativo e culturale".
Infatti, nella viva polemica di questi giorni "che imperversa in tutta la Toscana, coinvolgendo presidenti di Provincia, segretari di partito e associazioni di categoria, si sta consumando la resa dei conti del Pd toscano, abituato a fare progetti a tavolino dimenticando la realtà del proprio territorio comunale, provinciale e regionale".
Senza dimenticare che se i servizi essenziali quali Prefettura, Questura, Agenzia delle Entrate e del Territorio, Inps dovessero coincidere con le tre aree vaste, "i cittadini toscani sarebbero costretti a percorrere centinaia di chilometri dai loro luoghi di residenza per usufruire di prestazioni di cui hanno pieno diritto".
La classe dirigente della Toscana per Franchi e Nascosti "dimostra ancora una volta di non voler rispettare le regole, soprattutto quando sono chiare come quelle sulle riforme istituzionali che potrebbero essere l’occasione per un nuovo cambio di marcia, abbandonando discussioni sterili su campanilismi che non trovano, al momento, nessun riscontro normativo e tanto meno d’interesse politico".
Al contrario, la soluzione del Pdl regionale "è già realizzabile nel rispetto della legge nazionale approvata dal Parlamento, con l'unica modesta deroga per quanto riguarda la dimensione territoriale della provincia di Prato-Pistoia, eventualmente da richiedere all’esecutivo che dovrà, entro il 2013, dare definizione al riordino delle Province e delle Città metropolitane, sulla base delle proposte regionali e dopo il parere della conferenza Stato-Regioni".

06/09/2012 15.28
U/fficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze