REGIONE E SERVIZI DI PORTIERATO, RIFONDAZIONE: "UNA BRUTTA PAGINA"
I consiglieri Calò e Verdi: "Violate norme e diritti e tutto questo da un governo di Centrosinistra"
"Brutta pagina della Regione Toscana sugli appalti dei servizi", secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi: "Violate le normative, i diritti le libertà sindacali e la dignità dei lavoratori". Per i due consiglieri "non brilla la modalità con la quale la Regione Toscana ha predisposto la nuova gara per la gestione delle portinerie, aggiudicata al massimo ribasso in spregio alla dignità dei lavoratori e agli stessi principi dell’ordinamento regionale".
La disattenzione al tema dei diritti del lavoro e di una buona occupazione "confligge con chi da tempo lotta per togliere il lavoro dalla supremazia del mercato e del profitto, riducendo il lavoro stesso ad una merce".
La scelta "antisociale" propugnata dalla Regione Toscana tra l’altro "avviene in un contesto in cui la crisi economica e la recessione in atto, derivata dalle politiche del governo Monti e dalla stessa Bce, destrutturano il contesto lavorativo precarizzando la condizione di chi è costretto a lavorare in appalto, in regime di sfruttamento e di bassi salari".
"Dannosa" sarebbe la scelta del Governo Regionale "di fare cassa su lavoratori che sono gli ultimi della catena produttiva e dove spesso e volentieri non ci sono i contratti nazionali di riferimento". Oltre al danno che la Regione Toscana "ha prodotto sulla pelle dei lavoratori, predisponendo la gara di gestione delle portinerie aggiudicandola al massimo ribasso, maldestro è stato anche il tentativo di dequalificare gli operatori dell’Ente a portieri di condominio al fine di ridurre all’osso il costo del lavoro".
Ma la vicenda non si sarebbe fermata qui "perché durante gli scioperi dei portieri dell’11, 12 e 13 settembre 2012 in spregio alla L.300/70 (statuto dei lavoratori) gli stessi sono stati sostituti con altri operatori, un comportamento diretto ad impedire l’esercizio delle libertà e delle attività sindacali nonché del diritto di sciopero".
Una violazione "grave e illegittima tanto più se fatta da un governo di Centro sinistra".
In sintonia con quanto richiesto dai lavoratori degli appalti "noi chiediamo che la gara venga annullata, e che vengano messe in essere corrette procedure che garantiscono il lavoro con le retribuzioni attualmente in vigore, rimuovendo tutti quegli atti e comportamenti che ledono la libertà e dignità degli stessi".