GRUPPO EDITORIALE GIUNTI, "SGOMBERARE IL CAMPO DALLE AMBIGUITA'"
I consiglieri di Rifondazione chiedono l'intervento di Provincia e Comune di Firenze
Il gruppo editoriale Giunti annuncia l’avvio della cassa integrazione straordinaria per 200 lavoratori, "giustificando questa pericolosa scelta in nome del mercato e del profitto - contestano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Ambigue sono le parole dell’Ad del Gruppo che in piena contraddizione con le scelte fatte dichiara che non è in discussione la solidità del gruppo né tanto meno la tenuta occupazionale".
Rifondazione comunista, nell’esprimere piena solidarietà ai lavoratori della Giunti, chiede alla Provincia di Firenze di "attivare tutte le misure di sostegno e tutela ai lavoratori, avviando con la Regione Toscana e il Comune di Firenze una chiara interlocuzione con il gruppo editoriale Giunti al quale va richiesto il massimo della responsabilità sociale e la chiarezza necessaria per capire il futuro degli stabilimenti e soprattutto la tenuta occupazionale e salariale". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Il gruppo editoriale Giunti annuncia l’avvio della cassa integrazione straordinaria. Si tratta di una notizia preoccupante poiché l’apertura di una misura di crisi avviene nel contesto di una recessione economica pesante di attacco al lavoro, salari e redditi degli stessi lavoratori. Tra l’altro dopo l’impressionante chiusura di moltissime librerie a Firenze con i conseguenti licenziamenti di massa , questo provvedimento crea nuovo sconcerto.
Apprendiamo che la cassa integrazione straordinaria è già partita la scorsa settimana e su un “…totale1.100 dipendenti riguarda trai 150 e i 200 lavoratori, quelli impiegati nelle società Giunti Editore, Giunti Scuola e nell'industria grafica, mentre il provvedimento non toccala rete delle librerie Giunti al Punto…” “…i 150-200 che usufruiranno dell'ammortizzatore sociale saranno in cassa integrazione a rotazione un giorno a settimana fino al 31 dicembre….”.
Ancora una volta a pagare la crisi sono i lavoratori mentre sibilline e ambigue sono le parole dell’AD il quale a giustificazione dell’operazione antisociale attribuisce la responsabilità al mercato e alla “… legge che ormai da un anno impedisce sconti promozionali oltre il 15% del prezzo di copertina e che quindi ha pesantemente tagliato il business in particolare nei negozi della grande distribuzione organizzata….” quindi via i lavoratori dalla produzione.
Non convincono neppure le rassicurazioni del manager che giura e spergiura che non è in discussione né la tenuta del gruppo né tanto meno quella che riguarderebbe l’occupazione, ma intanto in nome del core business attacca il lavoro avviando un pericoloso processo di precarizzazione. E così via alla cassa integrazione, approvata dal Ministero e giunta dopo l'accordo con il sindacato che resta vigile su altre questioni.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere solidarietà ai lavoratori del Gruppo editoriale Giunti a cui è stata avviata la procedura di cassa integrazione
dichiarano il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza in corso invitando tutti gli Enti ( Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze)ha mantenere alta l’attenzione su un provvedimento che precarizza il lavoro e attacca il salario in un contesto di una forte crisi economica.
Il Gruppo provinciale di Rifondazione Comunista chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente
di riferire dettagliatamente sull’ avvio della cassa integrazione straordinaria per 200 lavoratori del Gruppo editoriale Giunti e sui motivi che il CdA ha portato a sua giustificazione.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze per quanto di sua competenza è stata interessata della vicenda da parte delle organizzazioni sindacali e quali iniziative la giunta ha intenzione di avviare per tutelare e sostenere i lavoratori in questo pericoloso processo di precarizzazione.
Infine chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze unitamente alla Regione Toscana e il Comune di Firenze avvieranno una propria iniziativa di relazione con il Gruppo editoriale al fine di pretendere il massimo della responsabilità sociale da parte della proprietà cercando di sapere quali sono le prospettive e il futuro non solo degli stabilimenti ma soprattutto dei lavoratori verso i quali chiediamo adeguate misure di sostegno".