RIPUDIO DEL “DIRITTO DI SCOPERTA” CONTRO LE POPOLAZIONI INDIGENE
Le Province di Firenze, Prato e Pistoia ed il Comune di Vaiano ratificano l'accordo sottoscritto con le popolazioni Lakota degli indiani d'America
L’inno Lakota Sioux, quello di Mameli e quello scozzese, il copricapo originale con le penne d’aquila e le fasce istituzionali italiane, i volti segnati dalla storia di un genocidio ancora poco noto a livello internazionale. Sono stati questi gli ingredienti della cerimonia toccante e partecipata che si è tenuta questa mattina a Palazzo Medici Riccardi per la ratifica del Protocollo di Amicizia fra la Nazione Lakota Sicangu e le Province di Firenze, Pistoia e Prato, ed il Comune di Vaiano.
Un trattato di amicizia che intende contribuire a rendere dignità ai popoli del Nord America, abbattendo così stereotipi insensati e diffondendo la conoscenza delle tradizioni e della storia indiana. Quasi una quadratura del cerchio, verrebbe da dire: come dall’Italia è partito Cristoforo Colombo, che ha fatto conoscere per la prima volta al ‘suo’ mondo le terre americane e i popoli indiani, così dall’Italia e dalla Toscana centrale in particolare prende avvio un percorso di vera amicizia.
Si legge nel testo che è stato siglato questa mattina: “In considerazione dei trascorsi 18 anni di reciproco e proficuo rapporto tra l’Italia ed ikl Consiglio dei Governi delle Nazioni Oglala e Sicangu di Rosebud – i cui Governi locali sono organizzati secondo la legge, ed in accordo con il Governo degli Usa, per la cura ed il funzionamento degli aspetti che interessano il Governo Federale degli Stati Uniti e le popolazioni locali – il Consiglio dei Capi Tradizionali della Nazione Lakota, Governo continuo e perpetuo, afferma la sovranità della Repubblica Italiana e stabilisce un rapporto di pace perpetua e di amicizia basata sul reciproco riconoscimento e rispetto.
(…) Il riconoscimento sopra espresso vuole rescindere e ripudiare le datate e storiche pregresse norme di diritto internazionale, che si basavano sul concetto della “dottrina del diritto di scoperta” in base al quale le sovrane nazioni indigene non potevano veder riconosciuto il loro pieno diritto di proprietà sulle loro ancestrali terre di origine, ritenute solo possedute a mero titolo di occupazione e solo sino a quando non fossero state “scoperte o conquistate”, ed il titolo originario di proprietà poteva essere rivendicato solo dalle nazioni europee che misero piede sulle predette terre.
Nel pieno rispetto ed in accordo con i principi espressi dalle Nazioni Unite nella dichiarazione mondiale dei diritti dei Popoli Indigeni del Mondo, con questo accordo si intendono costruire e mantenere relazioni internazionali con la Nazione Lakota, per sviluppare e promuovere reciproche opportunità di benessere e futuri riconoscimenti per la sovranità dei popoli indigeni dell’Isola della Tartaruga (continente Americano), proseguendo il lavoro a suo tempo iniziato dal dr. Alessandro Martire, chiamato in lingua Sioux “Oyatenakicijipi”, membro onorario della Nazione Lakota Sioux e, attraverso il suo ufficio e la sua cooperazione, continuare a costruire relazioni internazionali tese a promuovere il benessere dei cittadini della Nazione Lakota.