RASSENO MONTESPERTOLI, "LA SOLUZIONE CI SAREBBE MA LA PROPRIETA' DICE NO"
L'assessore al Lavoro Elisa Simoni sulla vicenda occupazionale e le prospettive del cotto nella zona
La vicenda 'Rasseno' di Montespertoli è una di quelle che la Provincia di Firenze segue da più lungo tempo e si inserisce nella più ampia discussione sulle aziende 'Cotto Ref' e 'Fornace Pesci', "per le quali - spiega l'assessore al Lavoro Elisa Simoni - abbiamo siglato il 18 settembre scorso un verbale di accordo qui in Provincia". Simoni ha risposto in Consiglio provinciale a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista sulla vertenza. L'intervento della Provincia ha avuto alcuni esiti nella prima fase: estensione dell'accordo della Cotto Ref ai lavoratori della Rasseno che ha permesso l'utilizzo degli ammortizzatori; la creazione di un tavolo coordinato dalla Provincia a cui hanno partecipato i sindaci di Impruneta e Montespertoli, i sindacati di Cotto Ref e Rasseno, e la Regione Toscana. La finalità era quella di estendere a Rasseno il progetto di reindustrializzazione della Cotto Ref al quale è interessato un nuovo imprenditore.
Nonostante tutti i possibili sforzi compiuti e nonostante l'impegno costante delle istituzioni locali, anche dei Comuni dell'Impruneta e di Montespertoli, non è stato possibile giungere ad uno sbocco positivo della situazione. Pochi giorni fa "abbiamo siglato un accordo in cui l'imprenditore che svolgerà l'attività nel Comune dell'Impruneta si è impegnato a prendere tutti i lavoratori della Cotto Ref. L'operazione più ambiziosa su Rasseno non è realizzabile per la mancata volontà dell'attuale proprietario, il quale ha dichiarato di volere mettere tutti i lavoratori in mobilità". La Provincia ha chiesto l'utilizzo della cassa in deroga, ma il proprietario ha negato anche questo. Nelle prossime settimane ci sarà una nuova convocazione.
"La Rasseno - commenta il consigliere di Rifondazione Andrea Calò - era la Fiat di Montespertoli. Pesa il comportamento della proprietà che ha continuato ad essere irresponsabile. Capisco e condivido le perplessità dell'assessore Simoni. A fronte di un accordo di reindustrializzazione la proprietà si è sfilata nuovamente. Bisogna approfondire e capire perché si continua a sostenere il massacro sociale".