SCUOLE, RIFONDAZIONE SU CROLLO GALILEO: "E' MANCATO CORAGGIO"
"Ce ne voleva per la gestione di una materia così delicata messa a dura prova da riforme che negano il futuro"
Sul cedimento del controsoffitto al Liceo Galileo di Firenze è stata rilasciata una nota dei consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Vedi. Di seguito il testo.
"Corteo degli studenti del Liceo Galilei di fronte alla Provincia: 'Vergogna!'. Con questa parola urlata all’indirizzo della Provincia di Firenze e dell'Assessore all’edilizia scolastica si è aperto il corteo degli studenti del Liceo Galilei, chiuso oggi per precauzione dopo che è crollato il soffitto nella sede di Via Martelli.
Il Partito e ll Gruppo Provinciale e di Rifondazione Comunista di Firenze esprime un giudizio fortemente negativo sull’operato e sulla programmazione degli interventi di manutenzione.
Questo episodio getta luce in modo chiaro su quale sia oggi lo stato della scuola italiana. Ci troviamo in una condizione di precarietà e arretratezza, anche a livello di costruzioni! E mentre gli studenti manifestano per una scuola più funzionale e chiedono maggiori fondi per la scuola pubblica, lo stato risponde in piazza con i manganelli e la repressione, e nei palazzi con il ritornello per cui non ci sono abbastanza soldi in cassa per poter operare una riforma del sistema scolastico.
Eppure, i soldi per salvare le scuole private non mancano mai, così come quelli per sostenere le banche e i giochi speculativi da loro operati. La realtà dei fatti è che l’Italia, se non inizia ad investire seriamente nell’istruzione, è un paese senza futuro, e quel che è peggio è che nessuno, né politici né tecnici, sembra interessarsene.
Lo stato di degrado e fatiscenza di molti istituti scolastici della Provincia di Firenze è sotto gli occhi di tutti, dovuti in gran parte alla scarsa manutenzione e attenzione e alle scarse risorse economiche investite sui temi dell’edilizia scolastica e della prevenzione. Dunque quanto è accaduto non è frutto del caso o del destino cinico e baro è il risultato di una gestione burocratica e ragionieristica che si muove solo sui vincoli e le compatibilità di bilancio. Ci sarebbe voluto più coraggio nella gestione di una materia così delicata come la pubblica istruzione e il 'patrimonio edilizio' messo a dura prova da riforme che hanno reso drammatiche le condizioni di vita degli studenti e dei lavoratori della scuola".