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RIUNIONE PRELIMINARE PER LA CONFERENZA METROPOLITANA
Comunicazione del Presidente della Provincia di Firenze e risoluzione in Consiglio. "Sì a un ente Prato-Pistoia" - I commenti delle forze politiche nell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi

Durante la comunicazione del Presidente della Provincia Andrea Barducci sul riordino delle Province, nell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi, è emerso che una riunione preliminare per la Conferenza metropolitana, da cui scaturirà lo Statuto per la Città metropolitana, si terrà entro la prima settimana di novembre.
Si ritiene decisiva l'elezione diretta degli organi della Città metropolitana. A questo scopo è stata approvata all'unanimità una risoluzione promossa dal Pd e fatta propria da tutto il Consiglio provinciale dopo avere assunto anche posizioni e punti di Pdl, Udc e Lega Nord. Nel documento, tra l'altro, si auspica che "per Prato e Pistoia sia prevista una deroga rispetto ai vincoli posti dalla legge, per consentire la costituzione di una nuova provincia che unisca le due preesistenti, fortemente omogenee ed incardinate nell'area della Toscana Centrale.
Con questa risoluzione, spiega il capogruppo del Pd Stefano Prosperi, "chiediamo al Governo che in base alla conformazione territoriale della Toscana si arrivi a una ridefinizione dei confini provinciali più adeguata e, per quanto riguarda la Città metropolitana di Firenze, che in questa fase non può non coincidere gli attuali confini provinciali, sarebbe utile avere apporti con una provincia Prato-Pistoia piuttosto che con un ente mostro da Prato alla Costa". La prospettiva è sempre l'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia. "Il nostro giudizio sulla riforma - continua Prosperi - non cambia ed è quello che ha espresso recentemente Bersani: non ci piace per niente. Esprimo soddisfazione per una risoluzione comune che ribadisce il buon lavoro svolto dalla Commissione Speciale Città metropolitana e per la richiesta al Governo di derogare sull'esistenza della Provincia Prato-Pistoia".
Federico Tondi (Udc), Presidente della Commissione Speciale per la Città metropolitana, nota come "il riordino sia nato male e rischi di finire anche peggio. Ora si rischia di avallare la nascita di mostri istituzionali. Mentre sosteniamo l'elezione diretta degli organi della Città metropolitana, suggerisco che via sia sia un uditore della Commissione alla Conferenza metropolitana di prossima convocazione".
"Sono d'accordo - dice il consigliere del Pdl Massimo Lensi - con chi dice che in questi giorni abbiamo superato un punto di non ritorno. Al 90 per cento il Governo ha già deciso come andremo avanti: non saranno date deroghe, ma non sappiamo quale sarà il punto d'arrivo di questo percorso. Non sono molto convinto che il punto finale sarà la riorganizzazione delle Province, ma un riordino anche delle Regioni e dei Comuni, con una nuova visione della pubblica amministrazione. Il punto di differenza su cui collaborare è quello dell'elezione diretta. Lo Statuto è importante, ma non credo che avremo capacità politica decisiva in rapporto con il Comune di Firenze".
Per Andrea Calò, capogruppo di Rifondazione comunista, "siamo ben distanti da una democrazia partecipata e dalla vicinanza ai cittadini". Considerazioni analoghe sono state svolte dai consiglieri Idv Andrea Cantini e Alessandro Cresci.
Guido Sensi (Pdl) ha sostenuto la necessità che le opposizioni e i partiti più piccoli possano avere voce in capitolo alla Conferenza metropolitana: "Si rischia di tagliare fuori la politica. Non per sfiducia, ma il Pd esprime la guida di ben 42 Comuni su 44. C'è un deficit politico da superare".
Samuele Baldini (Gruppo Misto) ha riportato in Consiglio gli esiti di un sondaggio in base al quale i cittadini italiani vedono la Provincia all'ultimo posto per gli sprechi: "C'è da domandarsi di cosa e di come si sia parlato delle Province in questi anni. Credo che oggi si esprima la confitta della politica come un fallimento di tutti. Mentre si svolge un percorso obbligato per definire le regole di funzionamento del nuovo ente metropolitano, chiedo che Tondi approfitti della presidenza della Commissione speciale per riprendere un confronto con i sindaci".
Per Marco Cordone (Lega Nord) "il dibattito sulla Città metropolitana deve tenere conto del fatto che la vera priorità sia la nascita del nuovo Ente dal basso ovvero dai territori e la Città metropolitana non deve scaturire da inopportune scelte verticistiche. Siamo contrari alla politica dei nominati e consideriamo fondamentale che i cittadini debbano scegliere i propri rappresentanti nella Città metropolitana, attraverso l'elezione degli stessi per mezzo di collegi elettorali uninominali, su base proporzionale. Riscontriamo con soddisfazione l'accoglimento nella risoluzione presentata dal Partito Democratico e fatta propria da tutto il Consiglio, di un nostro documento in tal senso”.
"Si lavora per risparmiare e non in modo funzionale - osserva Piergiuseppe Massai (Pdl) - Si sono esasperati campanilismi e localismi, usati come arma di difesa. La politica ha agito sotto dettatura per effetto din una legge che crea caos istituzionale". "Riflettevo sul fatto che in Italia - aggiunge Manola Aiazzi (Pdl) - le decisioni si prendono solo dopo i drammi. Si pensa alla spesa ma non a una riorganizzazione eletta dai cittadini. La politica non ha più partiti veri alle spalle".
Erica Franchi, capogruppo del Pdl, ha sottolineato quanto definito in un documento del suo partito: l'elezione diretta degli organi della Città metropolitana può considerarsi, a pieno titolo, nella scia della tradizione democratica costituzionale, "come momento strutturale di collegamento oggettivo tra corpo elettorale e organismi esecutivi".

09/10/2012 16.50
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze