CALÒ E VERDI (PRC): VILLA MONDEGGI VA TUTTA ALL'ASTA
Una vera e propria dissipazione di un bene pubblico sul quale pesa una pessima gestione politica e Istituzionale. Una vicenda ancora tutta da appurare che coinvolge un intera “classe” di amministratori del centro sinistra
Villa Mondeggi va tutta all'asta, un pezzo alla volta, distrutto un patrimonio consistente in 265 ettari di terreno con 36 ettari di vigneti, 60 di uliveti, 40 ettari di seminativo con cereali ed altre colture erbacee.
La liquidazione parziale per l'Azienda agricola di Mondegi Lappeggi (Bagno a Ripoli), di proprietà della Provincia di Firenze era già stata parzialmente messa all’asta nel gennaio 2011 con la promessa di risanare e rilanciare l’attività dell’azienda, come simbolo di un possibile sviluppo dell’agricoltura di qualità - prevalentemente vino e olio- della provincia fiorentina.
Una vera e propria dissipazione di un bene pubblico sul quale pesa una pessima gestione politica e Istituzionale, una vicenda ancora tutta da appurare che coinvolge un intera “classe” di amministratori del centro sinistra.
Con molta disinvoltura, adesso Villa Mondeggi diventa un peso di cui liberarsi e infatti l'assessore provinciale al patrimonio dichiara che di …“metterla all'asta i primi mesi del 2013.”…giustificandosi malamente di averla ereditata …“come azienda agricola negli anni '60, ma quella non è la nostra vocazione.”… la vocazione agricola della Provincia di Firenze quindi si è sciolta come neve al sole.
L’aspetto più paradossale di questa operazione è rappresentato dal fatto che coloro che hanno responsabilità politiche nella gestione fallimentare mettono in piedi un’asta dichiarando che …“lasciarla così significa mandarla in rovina…” e quindi “…meglio alienarla per recuperare risorse, cercando comunque di darle una destinazione d'uso che abbia ricadute positive sul territorio…”. Una vera e propria presa in giro per tutta la comunità.
Assordante è il silenzio del Comune di Bagno a Ripoli che a fronte di questa scellerata liquidazione non mette in essere nessuna iniziativa di tutela del patrimonio, diventando completamente subalterno e complice dell’operazione.
Avevamo visto bene già allora quando Rifondazione Comunista espresse voto contrario alla prima deliberazione che metteva al bando la prima parte della villa, evidentemente utilizzata già allora unicamente per fare cassa e coprire un’operazione di alienazione di beni e affitto di terreni a tutto vantaggio degli interessi privati e di possibili speculatori.
In opposizione all’asta e all’alienazione il nostro gruppo, continua sostenere il ruolo determinante che quell’azienda potrebbe avere per il territorio, per il suo settore agricolo, attraverso la valorizzazione delle colture tipiche , sviluppo, ricerca e innovazione sui metodi di produzione e su progetti sperimentali. Rifondazione Comunista denuncia la Giunta Provinciale nel voler continuare a svendere i beni comuni della cittadinanza, al fine di “mandare avanti la baracca” ancora per qualche tempo.
Andrea Calò Lorenzo Verdi
Rifondazione Comunista Provincia di Firenze