MAGGIO MUSICALE, PROVINCIA CONFERMA IMPEGNI
Domani tavolo di confronto. Comunicazione del Presidente della Provincia Barducci in Consiglio provinciale
La Provincia di Firenze conferma gli impegni presi, soprattutto sul versante finanziario, nei riguardi del Maggio Musicale Fiorentino. L'impegno dell'Amministrazione intende essere corrispondente al senso alto di responsabilità dei lavoratori, ha spiegato il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci in una comunicazione sul Maggio al Consiglio provinciale.
Resta aperta la questione del completamento del nuovo teatro e delle risorse necessarie per consentire alla nuova struttura di essere utilizzata a beneficio della città. Su questo c'è bisogno di uno sforzo che non può essere allocato sulle spalle degli Enti locali. E' indispensabile un intervento deciso da parte del Governo a questo scopo.
Intanto domani, 25 ottobre, vi sarà un tavolo di confronto sul Maggio con l'assessore al Lavoro Elisa Simoni per fare il punto sugli ammortizzatori.
"Credo - ha commentato per Rifondazione il consigliere Andrea Calò - che in questo momento ci sia bisogno a Firenze e nella provincia che la tua persona sfrutti tutte le possibilità e prerogative per interloquire con i temi reali della città di Firenze. Apprezziamo l'Amministrazione che si porta dove ci sono conflitti in una situazione di povertà diffusa. La musica non è cambiata al Maggio Musicale. Il Comune è tutt'altro che autorevole. La produzione artistica è ai limiti della decenza".
Samuele Baldini, del Gruppo Misto, rileva come “a questa città manchi un vero progetto culturale. Con l'80 per cento di bilancio che copre costi fissi, le strade che percorre il Maggio sono quasi obbligati. Da una parte si corre a tamponare le falle, dall'altra bisogna individuare motivi di rilancio”.
Guido Sensi (Pdl) sottolinea il legame fra il Maggio e il nuovo Teatro, come “elementi indivisibili: non è ancora chiaro come uscire dall'indebitamento. Si va in una nuova struttura da terminare con risorse notevoli in termini di euro. E' una struttura grande per una città relativamente piccola come Firenze. La situazione è complicata e non ci sono formule, ma il nuovo Teatro va fatto lavorare altrimenti ci viene a costare più del vecchio”.
Riccardi Lazzerini (Sel), rimarcando come il Presidente Barducci sia stato più volte critico nei confronti del Governo Monti perché, sostanzialmente, ha fatto provvedimenti che hanno colpito fasce più deboli, rileva come “lo stesso accade nel Maggio Musicale. A fronte di una disfatta complessiva, la Sovrintendente continua a percepire la stessa medesima cifra più bonus. Questo indigna. Ci voleva una revisione di coscienza”.
Marco Cordone (Lega Nord) prova “tristezza per il Maggio Musicale di oggi rispetto a quello che ha rappresentato fino a pochi anni fa. Dove sono i cartelloni? L'allestimento di Turandot è previsto in forma semiscenica. Rimango sempre più sorpreso dell'andamento preso”.
Per Caterina Conti (Pd) ha posto l'accento sul fatto che la gestione e relazione tra dirigenza e personale sia caratterizzata da molti problemi e questo fin dalla tournée in Giappone. “Pessime – spiega – sono le relazioni sindacali, che vanno ripristinate correttamente, come anche quelle con le istituzioni”. Le prospettive della Fondazione sono intrecciate al completamento dei lavori per il Teatro, per consentire al Maggio di essere luogo di produzione culturale.