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'BRACCIALINI' SCANDICCI. "APRIRE TAVOLO IMMEDIATAMENTE"
Rifondazione: "Decisioni unilaterali da parte della proprietà che applica in modo irresponsabile le nuonve norme sul mercato del lavoro"

L'azienda di borse Braccialini, con sede a Scandicci ha annunciato "in modo unilaterale" 77 esuberi su un totale di 191 lavoratori. "Indubbiamente - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - è il risultato devastante delle nuove normative sul mercato del lavoro e della loro irresponsabile applicazione". Rifondazione comunista esprime solidarietà ai lavoratori e concordemente con le organizzazioni sindacali chiede alla Provincia e alle Istituzioni, "l’immediata apertura di un tavolo che consenta di discutere in alternativa, un pino industriale e gli ammortizzatori sociali, compresi il diritto all’occupazione, al salario e ai redditi". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"L'azienda di borse Braccialini, con sede a Scandicci ha annunciato 77 esuberi.
I sindacati indicono subito lo sciopero di tutti i lavoratori e chiedono il congelamento della procedura. La decisione unilaterale dell'azienda ha sorpreso tutti, generando, sconforto e rabbia. Pronta è stata la reazione anche perché in questo modo il tempo per discutere su eventuali soluzioni alternative diventa incredibilmente difficile trattare, in mancanza di un tavolo aperto, e parlare del piano industriale e dell'eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali.
Infatti ci sono 45 giorni di tempo entro il quale una volta aperta la procedura per i licenziamenti è possibile concludere un accordo, dopodiché l'azienda ha la facoltà di procedere ai licenziamenti unilateralmente, anche senza accordo sindacale.
Qualcuno che si ostina a dirsi di sinistra, può pensare e sostenere, che un simile atteggiamento sia disgiunto dalla modifica dell’art 18 del Ministro Fornero e consentito dall’art 8 della finanziaria 2011 del Governo Berlusconi? I vertici aziendali della storica azienda fiorentina di accessori stanno tenendo un comportamento irresponsabile e lesivo dei diritti dei tanti lavoratori, che finora sono stati utilizzati e hanno reso importante e affermata l’azienda.

L'azienda Braccialini è un punto di riferimento industriale consolidato sul territorio, le vendite risulta siano sempre andate bene, che il marchio sia forte è un dato di fatto che non mette in discussione nessuno, tanto più che il settore della pelletteria non è di quelli particolarmente colpiti dalla crisi economica. La società fondata nel 1954 da Roberto e Carla Braccialini come azienda artigianale di borse è diventata nel tempo una realtà presente in quaranta paesi con negozi monomarca o in franchising, non è accettabile che si proponga come l’ennesima vittima della crisi.
Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e concordemente con le Organizzazioni Sindacali rilanciano le richieste e chiedono…“tempo per discutere su come affrontare una situazione di difficoltà senza mettere dall'oggi al domani 77 lavoratori sulla strada, vuole capire se questi tagli sono funzionali ad investimenti o nascondano dell'altro e, soprattutto, sapere perché mai non si sia pensato a soluzioni alternative, a cominciare dal ricorso agli ammortizzatori sociali, cassa integrazione in testa
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere preoccupazione per i metodi usati dall'azienda di borse Braccialini, di Scandicci e nel ritenere lesivo tale comportamento per i lavotratori e l OO. SS di categoria, chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire dettagliatamente sui motivi dell’annunciato esubero di 77 lavoratori su un totale di 191.
Se la Provincia di Firenze congiuntamente al Comune di Scandicci, per le proprie competenze, chiederanno, come chiesto anche dai sindacati, l’apertura di un tavolo di trattative, con la proprietà e le parti sociali, al fine di discutere un piano industriale alternativo all’irresponsabile proposta di licenziamento unilaterale proposta dalla Braccialini, con un piano ammortizzatori sociali e supporti al salario e ai redditi dei lavoratori.
Infine chiediamo di sapere quali sono gli interventi che la Provincia intende attivare per quanto di sua competenza".

30/10/2012 13.28
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze