CENTRI PER L'IMPIEGO. IL PDL: "PERCHE' SONO STATI CHIUSI VENERDI' 2 NOVEMBRE?"
I consiglieri provinciali del Pdl chiedono di conoscere le motivazioni alla Giunta di Palazzo Medici Riccardi
Centri per l’impiego, "era proprio necessario chiuderli venerdì due novembre?": lo chiedono alla Provincia di Firenze, con una domanda d'attualità, i consiglieri provinciali del Pdl
Erica Franchi, Carla Cavaciocchi e Filippo Ciampolini. Di seguito il testo del documento.
"I sottoscritti consiglieri provinciali
venuti a conoscenza dalla stampa locale che alcuni cittadini si sono recati venerdì 2 Novembre presso gli sportelli del Centro per l’impiego della Provincia di Firenze, e hanno trovato un cartello che avvertiva la chiusura dell’ufficio “per ponte”;
Dato atto che, secondo il vigente orario di servizio dei Centri per l’Impiego, l’ufficio ha chiuso martedì 30 ottobre alle 12,30 e ha riaperto lunedì 5 Novembre alle ore 9,00, con un totale di sei giorni di chiusura;
Considerato che gli utenti che venerdi’ 2 Novembre si sono recati al Centro per l’Impiego e lo hanno trovato chiuso per la ragione suddetta, hanno manifestato tutto il loro disappunto per il mancato servizio trattandosi di persone disoccupate o inoccupate, che in una fase di crisi economica e di disoccupazione come quella attuale sono purtroppo sempre più in aumento;
Per quanto sopra esposto,
INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER SAPERE :
1. Per quale motivo l’Amministrazione Provinciale di Firenze abbia consentito la chiusura “per ponte” degli sportelli del Centro per l’impiego per il giorno venerdì 2 Novembre, senza pensare al disservizio che è stato creato per gli utenti di questo ufficio formato da disoccupati, inoccupati e comunque persone in cerca di lavoro, i quali, attraverso la stampa, hanno manifestato tutto il loro disappunto e l’ affronto morale subito;
2. Per quale motivo l’Amministrazione Provinciale di Firenze non abbia pensato all’apertura, anche a personale ridotto, degli sportelli del Centro per l’impiego per il giorno venerdì Novembre, in modo da non creare disservizio ed evitare disagio e disappunto da parte dell’utenza".