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BRACCIALINI, "CONGELATE LE BORSE DEI LAVORATORI"
Rifondazione comunista invita Provincia di Firenze e Comune di Scandicci ad adottare iniziative di contrasto

L'azienda di borse Braccialini, con sede a Scandicci, "respinge la richiesta dei sindacati di congelamento della mobilità e conferma la procedura di mobilità per 77 lavoratori su un totale di 191 addetti". Una decisione "grave e arrogante - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - e assunta nella più totale irresponsabilità sociale utilizzando proprio gli ultimi provvedimenti del Governo Monti". "Il basso profilo assunto dalla proprietà - continuano i consiglieri - e soprattutto il gioco al massacro messo in essere sulla pelle dei lavoratori richiedono da parte delle Istituzioni e della politica un intervento immediato nei confronti di un’azienda che deve proprio tanto ai suoi operatori che l’hanno resa importante e affermata". Giovedì 15 novembre 2012 è stato fissato un tavolo in Provincia di Firenze, mentre cresce la mobilitazione dei lavoratori e del sindacato a difesa dei diritti e dell’occupazione. Rifondazione comunista esprime "solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze e al Comune di Scandicci adeguate iniziative di contrasto alla politica antisociale tenuta dall’azienda e il sostegno al piano alternativo presentato dai lavoratori e dal sindacato a difesa dei diritti e dell’occupazione". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"L'azienda di borse Braccialini, con sede a Scandicci ha confermato la procedura di mobilità per 77 lavoratori su un totale di 191 addetti.
Una decisione grave e arrogante e assunta nella più totale irresponsabilità sociale. La proprietà non solo ha rifiutato il dialogo e le proposte avanzate dalle organizzazioni sindacali ma, per sostenere i licenziamenti, ha utilizzato le opportunità devastanti delle nuove normative sul mercato del lavoro e soprattutto la disarticolazione, voluta dal Governo, sullo Statuto dei Lavoratori e sul valore del Contratto.
Dunque, in nome del profitto e a testa bassa contro i lavoratori respinge “…la richiesta di congelamento della procedura di mobilità sollecitata dal sindacato nei giorni scorsi…” e mette alla porta 77 lavoratori. La decisione unilaterale dell'azienda ha generando, sconforto e rabbia e “…in un’assemblea tesissima, i lavoratori hanno ribadito quanto sostenuto a più riprese: ritiro immediato della procedura di mobilità e apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali per discutere degli ammortizzatori sociali disponibili e esaminare il piano industriale aziendale….”.
Il basso profilo assunto dalla proprietà e soprattutto il gioco al massacro messo in essere sulla pelle dei lavoratori richiedono da parte delle istituzioni e della politica un intervento immediato nei confronti di un’azienda che deve proprio tanto ai suoi operatori che l’hanno resa importante e affermata. L'azienda Braccialini è un punto di riferimento industriale consolidato sul territorio, le vendite risulta siano sempre andate bene, che il marchio sia forte è un dato di fatto che non mette in discussione nessuno, tanto più che il settore della pelletteria non è di quelli particolarmente colpiti dalla crisi economica. La società fondata nel 1954 da Roberto e Carla Braccialini come azienda artigianale di borse è diventata nel tempo una realtà presente in quaranta paesi con negozi monomarca o in franchising, non è accettabile che si proponga come l’ennesima vittima della crisi. Dunque una crisi da indagare e da contrastare, soprattutto per il modo con il quale vorrebbe chiudersi.
Giovedì 15 novembre 2012 è stato fissato un tavolo in Provincia di Firenze, mentre cresce la mobilitazione dei lavoratori e del sindacato a difesa dei diritti e dell’occupazione.
Il Gruppo Provinciale di Rifondazione comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Braccialini e nel dichiarare il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza a difesa dei diritti e del lavoro chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo alla Braccialini e soprattutto sull’esito del tavolo procedurale annunciato per il 15 novembre 2012 al quale le organizzazioni sindacali rinnoveranno la richiesta di un alternativa, un piano industriale e l’applicazione degli ammortizzatori sociali.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze, unitamente al Comune di Scandicci hanno avviato proprie iniziative di contatto con la proprietà e l’Associazione di Categoria per far recuperare un profilo di maggiore responsabilità sociale e per far recedere l’azienda dalla sciagurata decisione dei licenziamenti.
Infine chiediamo di sapere quali iniziative la Provincia di Firenze intende assumere a difesa dei diritti, lavoro, salario e redditi dei lavoratori della Braccialini".

12/11/2012 11.43
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze