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'SACCI' DI GREVE, "ESISTE UN PIANO INDUSTRIALE?"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista sul cementificio di Testi

'Sacci' di Greve in Chianti, cassa integrazione a zero ore per i 125 lavoratori. Domani presidio dei lavoratori davanti alla Regione Toscana per la difesa dell’occupazione e per un rilancio sul territorio del Chianti già provato dalla crisi dell’industria del cotto e dell’agricoltura.
Vertice tra Assessore al Lavoro e Sindaci della zona del Chianti. I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori, chiedono alla Provincia di Firenze, unitamente al Comune di Greve, San Casciano e alla Regione Toscana, di sapere "se Sacci ha prodotto un piano industriale con tutele specifiche dell’occupazione, dell’ambiente in cui opera il cementificio". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Approvata la Cassa integrazione a zero ore per 125 lavoratori del cementificio Sacci di Testi, situato al confine tra i territori di Greve e San Casciano.
La conferma dalla drammaticità della crisi, con un grosso calo nel settore dell’edilizia viene dai dati del settore delle costruzioni (Dati: Fillea Cgil Toscana) dopo i record di cassa integrazione raggiunti nei mesi di maggio, giugno e luglio quando le ore richieste per la prima volta, hanno superato il milione.
Le 468.000 ore di cassa integrazione di Agosto 2012 registrano un +44% rispetto ad Agosto 2011 con un forte aumento (91%) della straordinaria. Questo dato, legato all'aumento comunque consistente della cassa in Deroga (33,9%), ci conferma ulteriormente che è un settore in crisi profonda dove aziende di medie e grandi dimensioni stanno sfruttando tutti gli ammortizzatori possibili e quelle di piccole dimensioni sono allo stremo.
Ancora più preoccupante il dato dell'ordinaria con un + 34% che stà a significare che la crisi continua a mietere vittime e anche le imprese che fino a ieri lavoravano oggi sono costrette a ricorrere a forme di sostegno al reddito. Spicca il settore edile con +45% e una perdita occupazionale di circa 16.000 lavoratori (maggio2008/maggio2012) e 3000 imprese.
Non può essere quindi la cassa integrazione l’unica risposta delle Istituzioni e delle parti datoriali.
Domani si terrà un presidio dei lavoratori della Sacci davanti alla Regione Toscana al fine di tenere alta l’attenzione sulla crisi in corso nel settore e nell’attesa di risposte da parte della proprietà con la produzione di un piano industriale con tutele specifiche dell’occupazione, dei salari e dei redditi nonché dell’ambiente in cui opera il cementificio.
Il gruppo Provinciale Rifondazione Comunista parteciperà al presidio che si terrà domani davanti alla Regione Toscana, portando la propria solidarietà ai lavoratori e alle famiglie coinvolte e impegnandosi a sua volta sul terreno Istituzionale affinché questa nuova vertenza sul territorio del Chianti Fiorentino, sia un momento di confronto tra le forze politiche esistenti sul territorio e che a sua volta chiedano con forza alla proprietà Sacci un confronto sugli sviluppi del sito industriale.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
Vista e approvata la cassa integrazione azero ore per i 125 del cementificio Sacci di Greve in Chianti chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire dettagliatamente sulla crisi del cementificio Sacci e sui suoi possibili sviluppi.
Chiediamo inoltre di sapere cosa intende fare la Provincia di Firenze unitamente ai Comuni di Greve in Chianti e di S.Casciano e alla Regione Toscana una volta approvato, per l’immediato, la cassa integrazione per i lavoratori dell’azienda, se dal punto di vista occupazionale e salariale la Sacci ha prodotto un piano industriale alternativo e se questo si relaziona con le problematiche e le vertenze già aperte sul territorio del Chianti Fiorentino, con tutele specifiche dell’occupazione e dell’ambiente in cui opera il cementificio. Infine chiediamo di sapere quali sono gli interventi che la Provincia intende attivare per quanto di sua competenza".

19/11/2012 15.16
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze