CARAPELLI, RIFONDAZIONE: "INIZIATIVE DI CONTRASTO A DELOCALIZZARE"
"Inaccettabile la procedura di mobilità per 28 lavoratori"
L'azienda Carapelli, con stabilimenti a Tavarnelle e Inveruno (in provincia di Milano), richiede la procedura di mobilità per 28 lavoratori. Forte il rischio di una delocalizzazione della produzione da parte della proprietà spagnola Deoleo, "mirata unicamente - sostengono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - ad appropriarsi del marchio Carapelli Firenze famoso per l’olio delle colline Toscane". Una decisione assunta "nella più totale irresponsabilità sociale utilizzando delle motivazioni indicate dal Gruppo Deoleo di un forte aumento dei prezzi dell'olio, della difficile situazione economica generale e delle difficoltà finanziarie della proprietà che non sono condivise dai sindacati e lavoratori". Rifondazione comunista, esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze e al Regione Toscana "adeguate iniziative di contrasto" per impedire che sia portato via un marchio storico dell'agroalimentare fiorentino, toscano ed italiano. Presentata un'interrogazione in Provincia. Di seguito il testo.
"L’azienda Carapelli Firenze spa tramite l'Associazione Industriali di Firenze ha aperto una procedura di mobilità per 28 dipendenti sui 2 stabilimenti di Tavarnelle (FI) ed Inveruno (MI). Si profila forte il rischio di una delocalizzazione della produzione da parete della proprietà spagnola Deoleo, mirata unicamente ad appropriarsi del marchio Carapelli Firenze famoso per l’olio delle colline Toscane. Una decisione assunta nella più totale irresponsabilità sociale utilizzando delle motivazioni indicate dal Gruppo Deoleo di un forte aumento dei prezzi dell'olio, della difficile situazione economica generale e delle difficoltà finanziarie della proprietà che però non sono condivise dai sindacati e lavoratori infatti si pensa che molto sia “dovuto alla crisi finanziaria di Deoleo pesantemente indebitata con le banche.”
I sindacati di categoria hanno proclamato lo stato di agitazione nei due siti produttivi,infatti tra Tavarnelle e Inveruno i lavoratori sono circa 300, 110 nella sola struttura Chiantigiana.
Il rischio di perdere un’importante azienda italiana è concreto, dal momento che una delle prospettive è anche quella di trasferire completamente la produzione in Spagna e come in altre casi di agroalimentare italiano, continuare a sfruttare il marchio Carapelli per il Made in Italy e l’Italia resta a guardare.
Per lo storico marchio fiorentino dell’olio se le Istituzioni, Comune, Provincia, Regione e Governo non intervengono immediatamente con azioni di contrasto, al fine di impedire che sia scippato un altro pezzo di storia dell'agroalimentare fiorentino, toscano ed italiano, non sanno facilmente giustificati dai lavoratori e dai cittadini.
Il Gruppo Provinciale di Rifondazione comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Carapelli Spa dei due stabilimenti di Tavarnelle e Inveruno (MI) e nel dichiarare il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza a difesa dei diritti e del lavoro e dello storico marchio chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo nel sito produttivo della Carapelli di Tavarnelle indagando le ragioni della messa in mobilità di 28 lavoratori, precisando quanti sono nello stabilimento di Tavarnelle i lavoratori messi in mobilità.
Inoltre chiediamo di accertare se corrisponde al vero la volontà di delocalizzare le attività produttive da parte della proprietà Deoleo mantenendo il marchio Carapelli Firenze, famoso ormai nel mondo come sinonimo dell’olio delle nostre colline.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze, unitamente alle Istituzioni Locali Comune, Regione Toscana coinvolgendo anche il Governo per le proprie competenze, se hanno avviato proprie iniziative di salvaguardia dei posti di lavoro e dell’occupazione tentando di far recuperare un profilo di maggiore responsabilità sociale e per far recedere l’azienda dalla sciagurata decisione di licenziare e delocalizzare.
Infine chiediamo di sapere quali iniziative la Provincia di Firenze intende assumere a difesa dei diritti, lavoro, salario e redditi dei lavoratori e dello storico marchio Carapelli".