ALBOR, "ATTIVARE CASSA INTEGRAZIONE E DARE FUTURO AI LAVORATORI"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista sull'azienda di Badia a Cerreto
L’azienda Albor di Badia a Cerreto (Gambassi Terme), specializzata nella produzione di cornici, macchinari e accessori di settore, annuncia il licenziamento di 23 lavoratori su 48. Immediata è stata la reazione dei lavoratori e della Cgil Empolese Valdelsa che per contrastare il pesante ridimensionamento occupazionale e il comportamento "irresponsabile della proprietà - avvertono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - scioperano il 30 novembre e il 3 dicembre per ottenere il ritiro dei licenziamenti, l’attivazione della cassa integrazione e l’apertura di un tavolo di confronto che chiarisca gli sviluppi futuri dell’azienda". L’iniziativa sindacale ottiene così per il 4 dicembre "un incontro con la direzione la quale dovrà chiarire se ritirerà i licenziamenti". Rifondazione comunista, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori dell’Albor, chiede alla Provincia di Firenze, unitamente al Comune di Gambassi Terme e all’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa, "di mettere in piedi adeguate iniziative di sostegno ai lavoratori e alla vertenza che ha come fine la difesa occupazionale, del lavoro e dei diritti, salari e redditi". Presentata una domanda d'attualità in Provincia di Firenze. Di seguito il testo.
"L’azienda Albor Spa di Badia a Cerreto ( Gambassi Terme), specializzata nella produzione di cornici, macchinari e accessori di settore annuncia il licenziamento di 23 lavoratori su 48.
Immediata è stata la reazione dei lavoratori e della Cgil Empolese Valdelsa che per contrastare il pesante ridimensionamento occupazionale e il comportamento irresponsabile della proprietà hanno indetto una serie di scioperi.
Il primo sciopero di 8 ore si è svolto venerdì 30 novembre con il quale i lavoratori e il sindacato hanno richiesto il ritiro della procedura di mobilità e l’attivazione di adeguati strumenti di tutela come la cassa integrazione straordinari. Il secondo sciopero è stato annunciato per lunedì 3 dicembre 2012 al fine fermare i 23 licenziamenti e ottenere l’ apertura immediata di un confronto tra le parti improntato su un profilo di grande responsabilità sociale che eviti ingiustificati ridimensionamenti occupazionali.
Da qui la notizia di una ritrovata disponibilità dell’azienda ad aprire un confronto che è stato annunciato per martedì 4 dicembre al quale la Cgil andrà senza revocare lo sciopero di lunedì e per richiedere il ritiro delle mobilità “…c'è già un ammortizzatore in atto e può essere utilizzata la cassa straordinaria. La mobilità andrebbe a distruggere letteralmente posti di lavoro in un frangente già molto difficile…”.
Molti sono i punti che l’Azienda ( nata nel 1962 come Spa) dovrà chiarire primo fra tutti i motivi di questa decisione, se la crisi è dovuta al mercato e alla forte competizione oppure ad una mutata impostazione industriale sulla quale è tenuta a renderne chiari i passaggi sicuramente attraverso l’esibizione di un piano industriale che renda esplicita gli indirizzi di sviluppo e soprattutto gli impegni occupazionali.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Albor di Badia a Cerreto ( Gambassi Termi) in lotta per contrastare i licenziamenti annunciati dalla proprietà, nel dichiarare il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza a difesa del lavoro, occupazione e diritti chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla vicenda dei 23 licenziamenti e sui motivi che hanno indotto la proprietà ad adottare un basso profilo antisociale nella gestione della crisi aziendale.
Inoltre chiediamo di essere dettagliatamente informati sull’esito dell’incontro annunciato per martedì 4 dicembre tra direzione Albor, lavoratori e sindacati per discutere della procedura di mobilità di 23 dipendenti (su 48) avviata mercoledì scorso.
Altresì chiediamo di sapere se l’Amministrazione Provinciale sia stata interessata della vertenza da parte del sindacato e cosa intende fare unitamente al Comune di Gambassi Terme e all’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa per contrastare le decisioni aziendali sui licenziamenti e soprattutto quali saranno gli strumenti di tutela e sostegno che verranno utilizzati per i lavoratori in questa situazione di forte precarietà occupazionale e salariale".