CEMENTIFICIO SACCI, "SOSTENERE I LAVORATORI"
Rifondazione comunista in Provincia: "Incalzare l'azienda a presentare il piano industriale"
Sacci di Testi (Greve in Chianti). Per i 125 lavoratori in cassa integrazione vengono confermate "precarietà e incertezza" secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Si è svolto un incontro in Regione Toscana al quale hanno partecipato la Provincia di Firenze, i Sindaci di Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa. La proprietà conferma la crisi che "dovrà portare al concordato preventivo e all’estensione della procedura cassa integrazione per tutto il 2013, in quanto l’impianto lavorerà a regime parziale". Rifondazione comunista, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori, chiede alla Provincia di Firenze e ai Comuni del Chianti fiorentino di sostenere ulteriormente i lavoratori, incalzando l’azienda a presentare il piano industriale, a rilanciare lo stabilimento e a confermare l’attuale dato occupazionale. Presentata in Provincia una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Vertenza cementificio Sacci di Testi ( situato al confine tra i territori di Greve in Chianti e San Casciano Val Di Pesa ) dove 125 lavoratori sono in Cassa integrazione a zero ore.
Si è tenuta ieri 10 dicembre in Regione Toscana un incontro sulla crisi dello stabilimento Sacci a cui hanno partecipato la Provincia di Firenze, i Sindaci di Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa la proprietà e le organizzazioni sindacali nel corso del quale l’azienda ha chiesto l’avvio della procedura “…che dovrà portare al concordato preventivo e l'elaborazione di un piano industriale che verrà presentato entro gennaio…”
L'azienda ha ribadito inoltre “…l'interesse per lo stabilimento di Testi, a ma ha anche annunciato che nel 2013 l'impianto sarà utilizzato solo parzialmente e che sarà necessario il ricorso alla cassa integrazione….”. Al di la delle dichiarazioni rilasciate al tavolo istituzionale la crisi del cementificio non si avvia a conclusione e per i 125 lavoratori in cassa integrazione inizia un duro periodo di precarietà salariale e occupazionale, proprio in un contesto dove la recessione economica è particolarmente pesante.
Per ora la proprietà si è solo impegnata a produrre il piano industriale senza sbilanciarsi sul futuro di quello stabilimento e senza dare alcun segnale concreto di tenuta occupazionale. L’attesa svolta non c’è stata e tutto si avvierà sul piano procedurale.
Le istituzioni dovranno esigere il massimo della responsabilità sociale e soprattutto un impegno da parte della proprietà più circostanziato ad onorare gli impegni assunti, in sintesi dimostri con i fatti che è ancora interessata allo sviluppo del cementificio in termini produttivi e non speculativi risolvendo anche le pendenze ambientali.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nel ribadire la solidarietà ai lavoratori della Sacci e il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza,
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire dettagliatamente sugli esiti dell’incontro al tavolo regionale, sui tempi relativi alla stesura del concordato preventivo e della presentazione del piano industriale.
Altresì chiediamo di sapere quali ulteriori strumenti di sostegno le Amministrazioni intendono adottare per i 125 lavoratori in cassa integrazione.
Poiché la vicenda del cementificio Sacci è inserita nella crisi generale del settore dell’edilizia ( vedi il cementificio Colacem di Pelago) cosa intendono fare la Provincia di Firenze unitamente ai Comuni di Greve in Chianti e di S.Casciano e alla Regione Toscana per rilanciare l’occupazione del settore.
Chiediamo infine che le istituzioni mantengono un’adeguata attenzione e iniziative costanti nei confronti della proprietà affinché prevalga il rilancio produttivo e non quello della rendita".