ABORTO, RU 486 E LEGGE 194. PROVINCIA FIRENZE PER TECNICHE MENO INVASIVE
Approvata una mozione con la quale si ripercorrono gli aspetti, anche statistici, dell'interruzione volontaria di gravidanza in Toscana
A seguito dell'iniziativa della Regione Toscana e di altre Regioni italiane di autorizzare la Ru486, l'Agenzia italiana del farmaco è l'organismo di diritto pubblico che opera sulla base degli indirizzi e della vigilanza del Ministero della salute. Il farmaco è ritenuto meno invasivo per la salute della donna e il Consiglio provinciale di Firenze ha approvato una mozione, presentata da Andrea Calò di Rifondazione comunista ed emendata dal gruppo Pd con un documento illustrato dalla consigliera Loretta Lazzeri, con il quale si toccano alcuni aspetti della questione più complessiva dell'interruzione volontaria di gravidanza, (Ivg) da cui scaturisce il dispositivo della mozione stessa, finalizzato alla "piena applicazione della legge 194/78 e delle tecniche innovative meno invasive per interruzione volontaria di gravidanza".
Da una parte la mozione rileva che l'applicazione della legge 194 del 1978 "ha permesso di sconfiggere il gravissimo fenomeno delle interruzioni di gravidanza clandestine e di produrre una consistente riduzione delle Ivg in senso assoluto". Le statistiche parlerebbero in questo senso di una consistente riduzione dell'Ivg da parte delle donne italiane.
In Toscana il numero degli aborti negli ultimi anni "è in calo costante: erano 8879 nel 2006, sono stati 7610 nel 2009, con una diminuzione assoluta di 1269. Tuttavia il fenomeno "fra le donne di nazionalità straniera", è tale da "legittimare specifiche iniziative volte a sostenere l'attuazione della 194/78 nel suo complesso con particolare attenzione verso tali soggetti".
Si considera perciò la necessità di operare affinché ai consultori "vengano restituite le condizioni materiali, di lavoro, organizzative, perché donne e uomini, italiane/i e immigrate/i, di orgni orientamento sessuale e identità di genere, abbiano un luogo di informazione, aiuto, confronto sui temi della sessualità e della riproduzione".
Un dato importante è l'aumento progressivo dei medici obiettori all'interno delle strutture pubbliche, passati dal 58,7 per cento del 2007 al 71 per cento del 2009. Andamento crescente anche per gli anestesisti obiettori, passati dal 45,7 nel 2005 al 52 per cento nel 2009.
La percentuale di obiettori in Toscana è salita al 62 per cento nel 2009, "con tendenza ad aumentare perché i medici non obiettori che vanno in pensione vengono sostituiti da medici obiettori, causando già da ora carenze tali che alcuni presidi ospedalieri risultano privi di personale non obiettore".
Il dibattito attuale sulla regolamentazione dell'Ivg interessa "sostanzialmente due aspetti, riguardanti: l'interruzione farmacologica e l'evoluzione delle pratiche medico-scientifiche connesse alle gravidanze e alla cura dei nascituri"
Il Consiglio provinciale di Firenze ritiene "condivisibile la scelta della Regione Toscana di favore l'Ivg farmacologica attraverso la somministrazione della Ru486 nell'ambito e nel rispetto delle norme della 194/78 e dell'opportunità di sostenere ogni approfondimento scientifico utile a tutelare la vita e la salute e i diritti della donna".
Con la mozione si impegna la Giunta provinciale a sostenere, unitamente alla Regione Toscana, la pluralità e la qualità dei servizi offerti dai consultori e si invita la Regione Toscana "ad applicare le parti della legge 194/78 che prevedono la mobilità del personale Ivg in tutte le strutture pubbliche, intendono con personale non solo quello strettamente medico ma anche anestesisti e personale infermieristico; a garantire un'adeguata percentuale di medici non obiettori non solo nella fase di applicazione della legge 194/78 ma anche nelle fase di diagnosi prenatale e nei ruoli di dirigenza; a sostenere, presso tutte le strutture pubbliche, le tecniche relative all'interruzione di gravidanza più innovative e meno invasive per la salute delle donne".
La mozione ha avuto il voto favorevole di Pd, Rifondazione comunista, Sel, Idv e Gruppo Misto (con il consigliere, radicale, Massimo Lensi). Il Presidente del Consiglio provinciale David Ermini non ha partecipato al voto, il consigliere della Lega Nord Marco Cordone è uscito dall'aula. Il Pdl e l'Udc hanno votato contro il documento, ma la capogruppo del Pdl Erica Franchi e il consigliere Guido Sensi si sono astenuti.