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ALBOR, LE POSIZIONI IN CONSIGLIO PROVINCIALE
L'assessore Simoni ha illustrato la vertenza all'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi. Martedì incontro tra la Direzione, i Sindacati e i dipendenti

Dopo contatti con gli amministratori locali rispetto alla vertenza Albor, la Provincia di Firenze ha incontrato le organizzazioni sindacali che ancora non hanno fatto alcuna richiesta di convocazione del tavolo dell'unità di crisi provinciale, perché stanno valutando gli sviluppi della situazione. L'assessore al Lavoro Elisa Simoni ha fatto il punto su Albor, rispondendo in Consiglio a quattro distinte domande d'attualità di Lega Nord, Rifondazione comunista, Pd e Pdl.
L'azienda ha iniziato una procedura di mobilità il 28 novembre scorso, che coinvolge metà del personale dipendente.
In una prima fase l'azienda si sarebbe dimostrata insensibile alle richieste sindacali di tramutare la mobilità con ammortizzatori straordinari. Il 4 dicembre si è svolto il primo in contro in Confindustria e l'azienda ha insistito a sostenere le proprie posizioni.
Nell'ultimo incontro, tenutosi il 10 dicembre scorso, sempre in sede sindacale, l'azienda ha tenuto una posizione più dialogante rispetto alle proposte delle organizzazioni sindacali, soprattutto in ordine ai contratti di solidarietà.
Per martedì 18 dicembre è previsto un nuovo incontro e solo dopo quello con le organizzazioni sindacali: decideranno se chiedere o meno l'attivazione del tavolo di crisi. Dipende tutto dalla risposta dell'azienda.
"L'Albor - ha replicato per la Lega Nord Marco Cordone - era leader internazionale nel settore cornici. Sono preoccupato della situazione del territorio che negli anni ha subito altre chiusure: le confezioni Primavera, la Fubiofin ex calzaturificio Insella. Non ha giovato, sul mercato americano, il cambio euro/dollaro e questo ha impoverito le aziende nell'esportazione. Il tavolo di crisi non è stato ancora aperto. Penso che si debba andare incontro alle richieste dei sindacati. La Cgil si è mossa subito: onore al merito. Rivolgo un appello vigoroso perché domani, nell'incontro con Confidustria, siano resi possibili i contratti di solidarietà".
Per Andrea Calò (Rifondazione comunista) vista la rilevanza della vertenza, spero che "non si vada a nessun tavolo procedurale e che l'azienda ripensi ai licenziamenti. L'incontro in Confindustia non è scontato. E' infatti il frutto della mobilitazione sindacale e dei lavoratori. Viceversa non mi è piaciuto il profilo tenuto dall'Unione dei Comuni. Nell'incontro di martedì bisogna puntare a far sospendere le procedure di mobilità, a ottenre un piano industriale per lo sviluppo per garantire la tenuta occupazionale con idonei stumenti di sostegno e tutela. Ma è anche necessario capire cosa intende fare l'azienda e perché ha voluto aprire la crisi: veramente c'è un problema di credito? Continueremo a seguire passo passo la vertenza".
Federigo Capecchi (Pd) sottolinea il ruolo che stanno giocando la Provincia di Firenze e i sindaci di Certaldo e Gambassi terme, "con un'attenzione tenace. Quando i lavoratori erano fuori dai cancelli, gli esponenti delle Istituzioni hanno offerto la loro disponibilità ad affrontare la vertenza nel rispertto dei ruoli. Il Pd vuole che i lavoratori non vengano sganciati dal posto di lavoro e punta ai contratti di solidarietà. C'è un lavoro da fare. Bisogna intervenire non per visibilità politica, ma per utilità dei lavoratori".
Leonardo Comucci (Pdl) suggerisce di "aspettare di capire come andranno le cose. Domani c'è l'incontro in Confindustria. Poi torneremo alla carica per capire come stanno le cose".

17/12/2012 13.06
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze