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CELEBRATO A RIGNANO IL SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEI FAMILIARI DI EINSTEIN
Renzi: “Dagli orrori della guerra un monito per i nostri giovani”

“Sono i giovani i primi che devono conoscere gli orrori della guerra e della persecuzione razziale. E’ a loro che bisogna guardare, cogliendo le occasioni offerte dal 60° anniversario della Liberazione dei nostri territori, perché la cultura del rifiuto della guerra, della discriminazione e della violenza non trovi mai più un terreno sul quale gettare nuove radici”.
Così il presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi – ha ricordato oggi nel cimitero di Badiuzza, nella campagna di Rignano, l’eccidio da parte delle SS dei familiari di Robert Enstein, cugino dello scienziato Albert, avvenuto nella notte fra il 3 e il 4 agosto.
Il 60° anniversario del barbaro eccidio è stato celebrato questa mattina con una cerimonia alla quale sono intervenuti, insieme a Renzi, l’assessore alla cultura del Comune di Rignano Lucia Bencistà, il sindaco di Londa Tiziano Lanzini, il rappresentante della comunità ebraica fiorentina Mario Fineschi e rappresentanti della Chiesa cattolica, della comunità valdese e delle forze dell’ordine.

L'ingegner Robert Einstein,insieme alla moglie Cesarina Mazzetti, di 58 anni, ed alle figlie Luce, di 27 anni, e Cici, di 18, aveva abbandonato la Germania per sfuggire alle persecuzioni razziali e risiedeva in località "Le Corti", nella tenuta "Il Focardo".
Gli Einstein erano ebrei e le due figlie, dopo l’emanazione delle leggi razziali erano state escluse dall'Università e dalla scuola.
Gran parte della villa era stata requisita dal comando germanico e c'era sempre un via vai di ufficiali nazisti, che-però non molestavano né minacciavano gli Einstein.
Ai primi di agosto del 1944 avvenne la ritirata delle forze del Terzo Reich, pressate dalle armate alleate. L'ingegner. Einstein, per sfuggire a possibili pericoli e per le insistenze del fattore e dei contadini, si nascose nel bosco.
Nel tardo pomeriggio del 3 agosto 1944 giunse al "Focardo" una pattuglia di SS che pretese di avere vitto e vino. Intorno alle 20 le SS catturarono la Signora Einstein e le figlie, che si trovavano in una cantina con un gruppo di contadine, e le trascinano nella villa.
Nell'interno dell'immobile certamente si svolse un pressante interrogatorio. Le SS volevano con ogni probabilità catturare ad ogni costo Robert Einstein.
La signora Einstein, accompagnata da due aguzzini, fu costretta ad uscire dalla villa e chiamare a gran voce il marito, che però fu convinto a non uscire allo scoperto.
I nazisti riportarono la povera donna nella villa, dalla quale si udirono poi raffiche di mitra e si levarono alte fiamme. Erano le prime ore del 4 agosto 1944. Le SS avevano assassinato le tre donne, forse dopo averle violentate.
Undici mesi dopo, stroncato dal dolore, nel giorno dell’anniversario del suo matrimonio e nelle stesse stanze dell’eccidio, Robert Einstein si tolse la vita.

04/08/2004 12.49
Provincia di Firenze