STOP DEL TAR ALLA STRADA REGIONALE 69. NESSUN ERRORE DA PARTE DELLA PROVINCIA
Il Tribunale amministrativo ha ritenuto illegittima la modalità scelta dal Comune di Figline per comunicare al proprietario del terreno l’avvio della procedura di esproprio
A seguito di notizie di stampa, l’Assessorato alle infrastrutture della Provincia di Firenze intende correggere alcune affermazioni relative al progetto della variante alla strada 69 nel tratto che collegherà la frazione di Matassino (comune di Figline) a San Giovanni Valdarno. In particolare la Provincia rivendica la correttezza dei propri atti, poiché nessun errore è stato compiuto nella fase di progettazione di competenza degli uffici di Palazzo Medici Riccardi.
In realtà il Tribunale amministrativo regionale, a cui si era rivolto il proprietario di una grande fattoria che si trova in località Renacci, ha ritenuto non corrette le modalità scelte dal Comune di Figline per comunicare al proprietario del terreno l'avvio del procedimento di apposizione del vincolo espropriativo. Per questo motivo il Tar ha ritenuto illegittime le modalità di avviso adottate dal Garante della comunicazione del Comune di Figline Valdarno, in quanto non corredato degli elenchi dei proprietari interessati e dell'individuazione delle aree interessate. “Trattandosi di un atto che precede la successiva procedura espropriativa – chiariscono dall’Assessorato alle Infrastrutture della Provincia di Firenze - l'illegittimità dichiarata dal Tar ha conseguentemente travolto tutti gli atti successivi, tra i quali anche quelli predisposti in modo corretto dalla Provincia di Firenze”.
"Alla luce della sentenza del Tar, che riguarda soltanto le modalità di comunicazione ai soggetti interessati dell'avvio del procedimento di apposizione del vincolo espropriativo, non hanno alcun senso e nemmeno appiglio giuridico le frasi riportate da alcuni organi di stampa, secondo le quali il tracciato della strada progettata dalla Provincia “avrebbe snaturato un paesaggio rurale tipico toscano”. Tale affermazione non è vera – si fa notare da Palazzo Medici Riccardi – e soprattutto non è su questa materia che si è pronunciato il tribunale amministrativo".