GIUNTA PROVINCIA FIRENZE, RIDUZIONE ASSESSORI ENTRO FINE DI MARZO
Il Presidente Barducci annuncia un'ulteriore ridistribuzione delle deleghe
Il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci ha annunciato in Consiglio provinciale di Firenze che procederà entro la fine di marzo a un'ulteriore riduzione degli assessori della Giunta, tenendo conto della rappresentanza politica e territoriale. Dunque si scenderà con ogni probabilità da 10 a 8 membri della Giunta, con la conseguente ridistribuzione delle deleghe.
"Al di là dell'assetto definitivo, c'è da capire come la maggioranza si ricompone - commenta per Rifondazione Andrea Calò - se si contrae la rappresentanza di genere. Ci sono questioni politiche non risolte. Più in generale c'è una riconfigurazione di rapporti allargata a un'interlocuzione con la sinistra".
Massimo Lensi, radicale nel Gruppo Misto, trova che "le proposte di riduzioni smezzamenti non sono per me un elemento di valore in sè.
Il problema è dare via a iniziative di rilancio di questo organo, la Provincia, che rischia di diventare un capro espiatorio. Richiamo l'idea di un Consiglio da svolgere all'interno di strutture carcerarie".
Andrea Cantini (Idv) chiede, in questo ultimo scorcio di legislatura, "un salto di qualità che rimetta in scena l'operatività della Provincia, in ordine al lavoro e alla formazione, ad esempio".
Stefano Prosperi (Pd) apprezza il lavoro per ridisegnare in una configurazione definitiva le deleghe nella giunta provinciale: "In questo passaggio delicato della vita politica, quello che facciamo rappresenta una decisa assunzione di responsabilità con conseguenze materiali che vengono colte direttamente dei cittadini".
Erica Franchi (Pdl) prende atto dei cambiamenti operati in giunta: "Bene ha fatto il Presidente a intervenire con immediatezza. Speriamo che il Consiglio riesca a darsi in tempi brevi un'organizzazione nell'interesse di tutti coloro che sono rappresentati. Mi auguro che la giunta non diventi un monocolore maschile, ma assicuri la rappresentanza di genere per la quale tutta la Provincia si è impegnata".
Marco Cordone (Lega Nord): "In questo momento può darsi che le Province riescano a ritagliarsi un ruolo che ne faccia emergere la necessità. Sono rimasto colpito che, nonostante il presidente dell'Upi Saitta si sia opposto all'eliminazione delle Province, Bersani ne metta all'ordine del giorno l'abolizione. Non si sembra sia da sottovalutare la proposta di abolire le Regioni e tenere in vita, invece, 36 province come suggerito da alcuni geografi. Non posso che augurare buon lavoro al nuovo assetto".