AMBIENTE, "PROVINCIA ADERISCA A 'RIFIUTI ZERO'"
Mozione di adesione proposta dai consiglieri provinciali di Rifondazione comunista
Adesione della Provincia di Firenze alla strategia “Rifiuti Zero. La propongono i consiglieri provinciali di Rifondaione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, con una mozione che sarà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi. Di seguito il testo del documento.
"VISTO il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art. 179 che dispone che le pubbliche amministrazioni debbano perseguire in via prioritaria iniziative dirette a favorire la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti;
VISTO il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art. 180 che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all’art. 179 riguardino in particolare:
• la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto;
• la previsione di clausole di gare d’appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;
• la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti;
VISTO la legge regionale del 2007 che prevede il raggiungimento entro il 2012 del 15% di riduzione della produzione dei rifiuti rispetto al 2004 e del raggiungimento del 65% di raccolta differenziata;
VISTA la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati
VISTI gli obiettivi della Legge Finanziaria 2007 che al comma 1108 fissa al 60%, la percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare entro il 31 dicembre 2011;
VISTI gli obiettivi della Legge Finanziaria 2007 che al comma 1109 fissa per gli anni successivi al 2011, la percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare sarà stabilita con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in vista di una progressiva riduzione della quantità di rifiuti inviati in discarica e nella prospettiva di rendere concretamente realizzabile l'obiettivo "Rifiuti zero".;
CONSIDERATE le attuali alte “rese” percentuali di raccolta differenziata nelle frazioni dei Comuni dove è in corso di svolgimento il sistema di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati in modalità “porta a porta”;
CONSIDERATO che a livello internazionale e nazionale molte città hanno assunto il percorso verso “rifiuti zero”, attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti, l'incenerimento e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la “responsabilità estesa dei produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’assunzione di “produzioni sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte;
RICHIAMATO in particolare che le città coinvolte in questo percorso sono ormai decine in varie parti del mondo quali la California (S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley) l’Australia (Camberra e la regione sud occidentale del Paese), la Nuova Zelanda, il Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica), la città di Buenos Aires, alcune città del Regno Unito, l'Italia con decine di Comuni, ed anche la Toscana con Capannori, Greve in Chianti e Figline Valdarno;
CONSIDERATO che un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi di generalizzare la diminuzione dei “gas serra”, resa sempre più necessaria e stringente da “accordi internazionali” che puntano ed obbligano i governi a “tagliare” le emissioni di CO2 legate anche alla produzione dei beni di consumo, a partire dagli imballaggi;
IL CONSIGLIO Provinciale di Firenze delibera di
1. aderire ed intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro 15 anni, stabilendo per gli anni prossimi incrementi progressivi della raccolta differenziata;
2. dare mandato al Consiglio Provinciale per il raggiungimento di tali obiettivi, di estendere e completare i sistemi di raccolta “porta a porta” dei rifiuti solidi urbani e degli assimilati a tutti i Comuni della Provincia di Firenze;
3. istituire un sistema tariffario basato principalmente sulla effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche, sulla base del principio “chi meno produce e più differenzia i rifiuti, meno paga”
4. realizzare nei comuni della Provincia di Firenze centri per la riparazione e il riuso dove beni durevoli e imballaggi che possano essere reimmessi nei cicli di utilizzo, ricorrendo eventualmente anche all’apporto di cooperative e al mondo del volontariato;
5.applicare, anche con appositi corsi di formazione-informazione, gli adempimenti previsti dal DM 08/05/2003 al fine di ridurre gli sprechi e di favorire lo sviluppo di un mercato per il ricorso a beni e servizi basati su materiali riciclati;
6.dare mandato alla Giunta Provinciale, per quanto riguarda il conferimento della frazione residua dei rifiuti, di intraprendere tutte le azioni necessarie per minimizzarne le quantità e di sostenere nell'ambito della programmazione di ATO la realizzazione di impianti “a freddo”, in grado di recuperare ulteriormente materiali contenuti nei residui, escludendo le scelte dell'incenerimento e/o del conferimento “tal quale”in discarica, che contrastano decisamente con la strategia rifiuti zero;
7.istituire l’ “Osservatorio verso Rifiuti Zero” che abbia il compito di monitorare in continuo il percorso verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale;
8.stabilire che i membri del suddetto Osservatorio, congiuntamente alla Commissione Consiliare Competente".