FAENTINA, "VORREMMO SAPERE CHI DECIDE LE SORTI DEI TRENI"
Rifondazione: "Nonostante la condanna di Provincia e Regione, rimangono in vigore le decisioni unilaterali di Rfi"
Linea ferroviaria Faentina: proteste "eclatanti", secondo il gruppo provinciale di Rifondazione comunista, per il mancato rispetto degli accordi. "Chi è che decide sulle sorti della linea, Regione Toscana o Rete Ferroviaria Italiana?", chiedono i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi. A quattro mesi dallo smantellamento dello scambio di Fontebuona, "nonostante la condanna di Provincia e Regione, Rfi non recede dalle sue unilaterali decisioni". Rifondazione comunista chiede alla Provincia di Firenze di rivendicare con forza "il rispetto degli accordi esigendo un immediato ripristino di quello scambio e l'aumento delle tratte a doppio binario". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Già nel novembre scorso il Gruppo Consiliare di Rifondazione Comunista aveva sollevato in Consiglio Provinciale la questione dello smantellamento dello scambio di Fontebuona sulla linea Faentina. Nell'occasione avevamo denunciato come quell'iniziativa, non concordata e condotta in modo unilaterale da Rfi, violasse in modo palese tutti gli accordi precedentemente stipulati a riguardo di quella linea e andasse a costituire un evidente depotenziamento della tratta limitando le possibilità di transito sulla linea e di incrocio tra treni provenienti da direzioni opposte.
Nella risposta in aula alla nostra interrogazione l'assessore Giorgetti, sentita la Regione Toscana, aveva dichiarato che “l'azione fatta da Rfi in quella località creerà problemi. Le scelte compiute sono in contrasto con gli accordi sottoscritti da Rfi con la Regione. Nella scorsa primavera vi erano state rassicurazioni sul potenziamento della linea, la cui flessibilità viene invece ridotta” condannando di fatto l'iniziativa di RFI esprimendo, da parte della Provincia una ferma contrarietà rispetto all'atteggiamento assunto e chiedendo un'immediata inversione di tendenza per andare finalmente verso il rispetto degli accordi e quindi per “il potenziamento della linea”.
A quasi quattro mesi da quelle dichiarazioni la situazione risulta tutt'altro che mutata tanto che nei giorni scorsi il Consigliere comunale di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni ha messo in atto una eclatante iniziativa girando un video nei pressi dello scambio ancora smontato ed inviando una lettera al nuovo assessore Regionale ai trasporti per chiedere di uscire dalle ambiguità e avviare subito il potenziamento della tratta nel rispetto di quanto previsto dagli accordi.
Nella risposta dell'assessorato si legge che “già lo scorso anno la Regione Toscana si era mossa presso Rete Ferroviaria Italiana per scongiurare un indebolimento della linea e chiedere spiegazioni circa la decisione di dismettere alcuni scambi presenti sulla stessa”. Preso atto di ciò rimane da capire quali spiegazioni siano state fornite da RFI e se il rischio di indebolimento sia stato effettivamente scongiurato visto che nella risposta niente si dice sugli esiti delle iniziative intraprese dalla Regione (e anche dalla Provincia di Firenze) e soprattutto alla luce del fatto che lo scambio di Fontebuona risulta tutt'ora smantellato.
Ciò premesso, gli scriventi Consiglieri Provinciali, nel ribadire la vicinanza alle istanze portate avanti dal Comitato Mugello Attaccati al treno e dai pendolari per la difesa della linea Faentina e per il rispetto degli accordi inerenti sottoscritti negli anni, chiedono al Presidente della Giunta Provinciale e all'assessore competente:
di ribadire la netta contrarietà rispetto alla decisione presa da RFI rivendicando con forza il rispetto degli accordi sottoscritti da questo Ente e la realizzazione degli interventi di potenziamento della tratta, evidenziando al contempo come lo smantellamento degli scambi rappresenti una palese violazione degli stessi;
di chiedere chiarimenti all'assessorato regionale ai trasporti riguardo alle motivazioni addotte da RFI sullo smantellamento dello scambio di Fontebuona".