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PROVINCIA FIRENZE, "LAVORARE SULLA CITTA' METROPOLITANA"
Comunicazione del Presidente Andrea Barducci all'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi

Nei recenti incontri con l'Upi nazionale e con il candidato premier Pierluigi Bersani il Presidente della Provincia Andrea Barducci ha condiviso e riproposto la prospettiva di una riforma generale del sistema istituzionale italiano, mentre finora si è colpito con miopia il livello di rappresentanza intermedio creando problemi gravosi nella gestione di servizi essenziali e decisivi, come gli edifici scolastici e oltre 130 mila chilometri di strade (l'80 per cento della rete viaria nazionale). I pesanti tagli ai bilanci delle Province mettono a serio rischio l'erogazione dei servizi ai cittadini. La Provincia di Firenze non è arrivata impreparata alle riforme istituzionali, semmai ha anticipato con passi concreti una lettura complessiva della filiera istituzionale e ha messo in campo il percorso per la creazione della Città metropolitana, mentre le Regioni appaiono esprimere sempre più ridondanze e i Comuni si arroccano.
Si è scaricato sul groppone delle autonomie locali il malfunzionamento del Paese facendo salva l'amministrazione statale che porta invece grosse responsabilità. Alla riforma non ha giovato la divisione tra autonomie locali.
Segnali positivi nel territorio fiorentino vengono non tanto dalle Unioni dei Comuni quanto dall'accorpamento dei Comuni stessi. La Provincia di Firenze punta, con la Commissione speciale, a non lasciare indefinito lo statuto della Città metropolitana. E' stato svolto un lavoro robusto che consente di guardare avanti seppure in un quadro di difficoltà pesantissime.
Guido Sensi (Fratelli d'Italia, nel Gruppo Misto) trova "un po' ottimistica questa visione. La verità è che siamo prossimi a un commissariamento sine die e prima di una vera riforma ci vorrà qualche anno". Si attende, tuttavia, la sentenza della Corte Costituzionale a luglio sul decreto che ha colpito le Province.
Marco Cordone, della Lega Nord, rivendica per il suo partito di "aver difeso il territorio dell'invadenza del centralismo. Si è fatto scempio della Costituzione con le Province e ora si abusa del commissariamento. Per decreto si cerca di mettere il bavaglio a un ente costituzionale".
"A me sembra - rileva per Rifondazione comunista Andrea Calò - che stia proseguendo la campagna elettorale e l'unico vero dato concreto di confronto è l'elezione del Presidente della Repubblica. Il resto del Paese, per la classe politica, non esiste. Si è ottenuto qualcosa solo in ordine alla città metropolitana".
"Di fatto le Province sono state additate come capro espiatorio istituzionale", osserva Massimo Lensi, radicale nel Gruppo Misto. "Non ho la palla di vetro per vedere quale sarà il futuro, ma rilevo che alle condizioni date c'è lo spazio per l'inizio di un percorso". All'interno di questo discorso si dovrà insistere sugli sprechi della filiera delle Regioni che "ha depauperato con metodo le Province".
"Non si è voluto finora procedere a una riforma organica delle Istituzioni", dice Samuele Baldini (Udc), mentre molti fatti ne hanno evidenziato la necessità e mettessero in risalto come con le Province sia stata compiuta un'azione poco seria e pericolosa per la gestione di servizi essenziali.
Piergiuseppe Massai (Pdl)crede che si debba "stare sul serio all'interno di un dibattito, non per fare una scommessa campanilistica, ma perché siamo certi che questo serve al Paese. L'ipotesi di Convenzione per le riforme è un bene purché non finisca come la Bicamerale".
Secondo Stefano Prosperi, per il Pd,"c'è estremo bisogno del protagonismo politico delle Province. Il Consiglio provinciale di Firenze, anche attraverso la Commissione speciale, può lavorare sula riforma del governo, per la fusione dei Comuni e lo statuto della Città metropolitana".

12/04/2013 13.36
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze