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SINDACALISTA AGGREDITO A CAPRAIA, RIFONDAZIONE: "ADEGUATE INIZIATIVE CONTRO VIOLENZA SQUADRISTA"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista : "Calci e pugni davanti alla Mac autoadesivi: un fatto grave che non può essere sottaciuto"

"Agguato e pestaggio" a un sindacalista della Cgil, Massimo Menichetti, che sarebbe stato preso "a calci e pugni" davanti alla Mac autoadesivi di Capraia e Limite da tre colleghi di lavoro per questioni legate alla contrattazione. Stanti così le cose, si tratterebbe di "un atto grave di violenza squadrista e di brutale ferocia che non può essere sottaciuto, minimizzato o relegato a fatto curioso di cronaca locale", dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Paradossale "il silenzio dell’azienda che si è limitata a contestare che l’ambulanza sia entrata all’interno della fabbrica per prestare le cure al delegato sindacale". Immediata la risposta della Cgil che ha organizzato un'ora di sciopero alla fine del turno in tutte le aziende dell'Empolese Valdelsa e un presidio dei lavoratori davanti alla sede della Mac autoadesivi di Capraia. Rifondazione comunista, nell’esprimere la piena solidarietà a Menichetti e alla Cgil, chiede alla Provincia di Firenze e all’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa "adeguate iniziative per contrastare ogni atto di prevaricazione e di violenza conro la democrazia e la rappresentanza sindacale, richiamando la stessa proprietà e Confindustria a comportamenti più lineari e corretti e in armonia con la Costituzione repubblicana". Presentata in Provincia una domanda d'attualità. Di seguito il testo.


"Agguato e pestaggio a un sindacalista della Cgil Massimo Menichetti, preso a calci e pugni davanti alla Mac autoadesivi di Capraia e Limite da tre colleghi di lavoro per questioni legate alla contrattazione. Una atto grave di violenza e di brutale ferocia che non può essere sottaciuto, minimizzato o relegato a fatto curioso di cronaca locale.

L’aggressione, che ricorda i tempi più bui della nostra storia, è avvenuta all'uscita dall'azienda dopo una giornata di lavoro. ”…Il 15 aprile - racconta Menichetti - la Rsu ha avuto un incontro con l'azienda. Per la sostituzione di una caldaia è necessario lo stop di cinque giorni nel mio reparto. Loro volevano che si recuperassero quei giorni obbligatoriamente il sabato, noi abbiamo chiesto che fosse lasciata la libertà di scelta ai lavoratori. L'accordo è saltato…poi Menichetti è tornato a lavorare.fino alle 22. Quando è salito in auto è stato raggiunto da tre uomini che - secondo lui - lavorerebbero nella ditta "gemella" a fianco della Mac, che gli avrebbero detto «da te ci sono dei ragazzi che vogliono lavorare il sabato e te hai detto di no. E l'hanno prima immobilizzato e poi picchiato danneggiando anche la sua auto….”.
A sua difesa sono intervenuti alcuni compagni di lavoro, poi il delgato sindacale è corso verso la fabbrica, ho bussato alla porta e i colleghi del turno di notte lo hanno fatto entrare. Successivamente è arrivata l'ambulanza e la polizia. Menichetti ha avuto una prognosi di 10 giorni. Quello che è paradossale è che l'azienda ha contestato il fatto che l'ambulanza sia entrata all'interno della sua proprietà dove Menichetti si era rifugiato dopo essere stato liberato e non ha mai preso una specifica posizione contro la vile e brutale aggressione.
Al silenzio assordante dell’azienda e alla brutale aggressione fascista è seguita la risposta della CGIL che ha organizzato un'ora di sciopero alla fine del turno in tutte le aziende dell'Empolese Valdelsa e presidio dei lavoratori davanti alla sede della Mac autoadesivi di Capraia e Limite. Il segretario della Camera del Lavoro di Empoli ha commentato: “…Questo atto fascista ha tanti mandanti in una società dove in troppi si divertono a negare il valore della rappresentanza sindacale, della Costituzione o ad auspicare il superamento dei Viaggi della memoria, si rischia il ritorno al fascismo. Bisogna fare attenzione, perché la crisi economica ha peggiorato le condizioni di molti lavoratori: oggi il proprietario dell'azienda, in molti casi, pensa che il fatto di garantire un lavoro a un dipendente gli dà il diritto di calpestare i suoi diritti….”.

Alla giusta rabbia, indignazione e riprovazione per una questa vile aggressione di stampo squadrista deve seguire una giusta reazione democratica e una adeguata mobilitazione a difesa della democrazia e della rappresentanza sindacale, per questo motivo Rifondazione Comunista esprime la più totale solidarietà al delegato sindacale e alla CGIL e la più ferma condanna contro ogni atto di violenza e prevaricazione.

Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista a fronte dell’aggressione del pestaggio avvenuta nei confronti di Massimo Menichetti delegato sindacale della CGIL della Mac autoadesivi di Capraia e Limite a, nel ribadire la propria solidarietà, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla vile aggressione di stampo squadrista e sulle iniziative intraprese anche dall’Amministrazione Provinciale a seguito degli atti di violenza.

Chiediamo inoltre di sapere se l’Amministrazione Provinciale, unitamente alle istituzioni dell’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa è intenzionata ad attivare proprie iniziative nei confronti di Confindustria e della stessa Mac autoadesivi di Capraia Fiorentina per il basso profilo sociale tenuto dalla proprietà e per l’ostentato silenzio avuto a fronte dell’atto squadristico compiuto affinché la democrazia e la rappresentanza sindacale non venga messa a tacere dalla violenza e dalla prevaricazione".

15/04/2013 10.56
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze