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SERRISTORI, RIFONDAZIONE: "BALBETTII CONTRO IL DECLASSAMENTO"
Andrea Calò: "La manovra della Regione iniqua e inaccettabile. Bene che monti la protesta delle persone"

"Mentre prende avvio la mobilitazione politica e istituzionale promossa da Rifondazione comunista per impedire che l'Assessore regionale alla sanità formalizzi l'operazione 'declassamento' del Presidio Ospedaliero Serristori, parte anche l'iniziativa dei lavoratori": il capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia di Firenze Andrea Calò contesta il "declassamento" da ospedale di primo livello per acuti a Presidio di comunità, attraverso la manovra di contenimento delle spese – tagli, accorpamenti e soppressione di servizi, attività e prestazioni.
Il 19 aprile i Cobas Sanità hanno organizzato una assemblea quale prima risposta alla Regione Toscana e alla silente ASL 10, per "non procedere allo smantellamento e indebolimento del servizio sanitario valdarnese".
La manovra annunciata dalla Regione Toscana, "iniqua e socialmente inaccettabile, e soprattutto pericolosa per le pesanti ricadute che avrebbe sui cittadini in materia di risposta ai bisogni socio sanitari, rischia di far riprecipitare il presidio ospedaliero Serristori in una situazione di forte precarietà" anche a fronte di un potenziamento avvenuto a dicembre 2012 quando furono inaugurate le nuove sale operatorie e il reparto di radiologia.
Per questo motivo i lavoratori "non ci stanno a vedere vanificati gli investimenti fatti e soprattutto a vedere cancellato il grande lavoro da loro svolto in un ospedale che continua ad essere un qualificato punto di intervento socio sanitario e catalizzatore di bisogni territoriali".
Venerdì 12 aprile si è tenuta una prima riunione tra Rifondazione comunista, Movimento 5 Stelle e 'Salvare il Serristori', con la quale è stata avviata una prima cabina di regia tra le forze di opposizione che contrasteranno "lo sciagurato tentativo di smantellare l'ospedale e il pericoloso indebolimento di tutti i servizi territoriali (già messi a dura prova da una gestione dell'ASL 10 che sta riaccettando e cancellando molte prestazioni)".
Qui l'iniziativa politica e quella sociale si incontrano, "anche perché il balbettio dei Sindaci del Valdarno Fiorentino non tende a strutturarsi in modo autorevole e chiaro nei confronti di una Regione Toscana che si appresta in nome di una compatibilità economica a cancellare l'Ospedale Serristori, trasformando la salute da diritto a merce.
Nocentini, Giovannoni, Benucci & Lorenzini non hanno ancora realizzato nessun lavoro di coordinamento tra di loro, ognuno procede in ordine sparso, finendo così per avallare scelte sbagliate e sciagurate".
Per timore che monti la protesta, anche a fronte dell'imminente referendum sul comune unico, secondo Calò il Sindaco Nocentini "(che ha sempre brillato per la sua inconsistenza) ha tirato fuori all'ultimo minuto una lettera 'rassicurante' sul destino del Serristori, redatta dall'Asl 10 e rivolta alle amministrazioni comunali con le quali vengono dichiarati i prossimi investimenti, mentre nessuna lettera arriva invece dalla Regione Toscana ovvero la fautrice della futura soppressione di 2 mila posti letto e dei piccoli ospedali".
A parte le "ambiguità, le reticenze e la poca trasparenza sul futuro della sanità nel Valdarno Fiorentino", riparte la mobilitazione sociale per "impedire - conclude Calò - che tutto venga cancellato, una protesta che monta e che non si farà fermare da nessuna furberia, lettere, missive o pensierini dell'ultimo minuto perché sul piatto della bilancia c'è la salute, i diritti e le risposte ai bisogni della popolazione".

18/04/2013 11.48
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze