MAGGIO MUSICALE, RIFONDAZIONE: "VEDIAMO COME IL COMMISSARIO INTENDA TAPPARE LA 'BUCA'"
I consiglieri provinciali Calò e Verdi: "Le misure siano associate a un piano culturale vero"
Il Commissario del Maggio Musicale Fiorentino incontra oggi le organizzazioni sindacali, "dopo aver fatto 'buca' - ironizzano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - il 17 aprile quando dichiarò improvvisamente di essere stato convocato urgentemente al Ministero ai Beni Culturali". Il commissario annuncia misure strutturali per evitare la liquidazione le quali verranno rese pubbliche solo dopo il confronto sindacale: ma "sicuramente investiranno il contratto integrativo (già disdettato unilateralmente) gli organici e 'altro'". Le organizzazioni sindacali hanno chiesto che le “misure” siano collegate ad un progetto culturale, "richiesta per ora non accettata dal Commissario". Rifondazione comunista, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori del Maggio Fiorentino, nel condividere la richiesta dei sindacati di predisporre misure di rientro dal deficit collegate ad un progetto culturale, chiede alla Provincia di Firenze di riferire sull’esito dell’incontro, se è stata coinvolta nell’elaborazione del piano “salva Maggio” e se è stata convocata al tavolo di trattativa, e cosa intende fare di fronte all’eventualità che "si confermi la volontà di chiedere ulteriori sacrifici ai soliti lavoratori che hanno dovuto subire pessime gestioni della Fondazione". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Lunedì 22 aprile il Commissario del Maggio Musicale Fiorentino incontrerà le organizzazioni sindacali, dopo aver fatto “buca” il 17 aprile quando dichiarò improvvisamente di essere stato convocato urgentemente al Ministero ai Beni Culturali. Tutto questo, a 8 giorni dal paletto del 30 aprile, indicato dallo stesso Commissario come dead line per salvare il Teatro dalla messa in liquidazione.
C’è attesa tra i sindacati e lavoratori che già hanno dovuto fare in passato diversi sacrifici (cessione del tfr, contratti di solidarietà, Cassa integrazione) a fronte di gestioni discutibili e socialmente irresponsabili.
Il confronto verterà sul piano di rilancio dell'ente lirico, per il quale Bianchi aveva annunciato la necessità di operare tagli per 6 milioni di euro, 2 alla programmazione e 4 al personale.
Il commissario annuncia misure «strutturali» per evitare la liquidazione le quali verranno rese pubbliche solo dopo il confronto sindacale: ma sicuramente investiranno il contratto integrativo ( già disdettato unilateralmente) gli organici e “altro”. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto che le “misure” siano collegate a un progetto culturale richiesta per ora non accettata dal Commissario. Per ora Bianchi ha dichiarato che la liquidazione coattta non avverrà il 30 aprile anche se la situazione è drammatica “…preconsuntivo 2012 con 3 milioni di buco, altri 6 nella previsione di bilancio 2013, 35 milioni di debito, di cui 5.321.000 di Irpef e 5.850.000 con gli istituti previdenziali che finiranno nel penale se non saranno estinti entro il 30 giugno, 900.000 euro in meno di Fus nel 2013, il 30% di incassi da botteghino in meno ogni anno rispetto alle previsioni, 56 cause di lavoro….” .
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la solidarietà ai lavoratori del Maggio Fiorentino e nel sostenere tutte le iniziative che i lavoratori e cittadini metteranno in campo per salvare il Maggio Musicale e la salvaguardia delle professionalità e dell’occupazione, nel condividere la richiesta dei sindacati di predisporre misure di rientro dal deficit collegate ad un progetto culturale, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e dell’Assessore competente di riferire sull’esito del confronto del 22 aprile tra le parti, sul bilancio della Fondazione, sul deficit e criticità, sulla nuova proposta del Commissario straordinario Bianchi, denominata Salva Maggio. Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze il quanto Istituzione parte del CdA della Fondazione è stata coinvolta nell’elaborazione del piano e se è stata convocata al tavolo di trattativa.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze intende sostenere la proposta dei sindacati di esigere dal Commissario un progetto culturale che renda chiaro il destino del Maggio Musicale nella sua futura funzione e cosa intende fare di fronte all’eventualità che si confermi la volontà di chiedere ulteriori sacrifici ai soliti lavoratori che hanno dovuto subire pessime gestioni della Fondazione".