TRAMVIA, MILLE GIORNI E TROPPE PAROLE
Sul suo profilo Facebook il Presidente della Provincia di Firenze esprime preoccupazione per i ritardi. “Le parole sono pietre. E sui cantieri della Tramvia si sono viste troppe parole e nemmeno una pietra”
“La vicenda della tramvia di Firenze ormai è diventata una commedia dell’assurdo”. Questo il commento apparso sul profilo Facebook del Presidente della Provincia di Firenze.
“Le linee 2 e 3 rischiano di sparire per sempre – scrive Andrea Barducci - Di fronte a questo disastro annunciato ci chiediamo che fine hanno fatto quelle dichiarazioni roboanti che promettevano date sicure e numeri certi. Nel marzo del 2011 il sindaco annunciava la partenza dei cantieri per il 2 maggio di quello stesso anno, e fissava in mille giorni il termine dei lavori. Anzi, un tweet del sindaco - postato nel mese di ottobre - faceva scendere a 950 i giorni necessari per realizzare la linea 2: “Finiremo per le elezioni 2014. Contenti?”. Contentissimi. Tant’è che il 5 novembre del 2011 il sindaco si presentò a Novoli con fotografi e tv al seguito per aprire il cantiere: “Finiremo in 960 giorni”. Niente da fare, anche questa volta una falsa partenza”.
“Un anno dopo – continua Barducci nella sua pagina Facebook – e precisamente il 15 novembre del 2012, il presidente di Tram Firenze sposta ancora la data di inizio: “apriremo i cantieri dal 1 febbraio 2013”. Ma già a dicembre l’assessore alla mobilità posticipa prudentemente l’inizio dei lavori alla primavera 2013. Però il presidente di Tram Firenze si mostra sicuro “i cantieri, come da cronoprogramma saranno aperti alla metà di aprile”. Bene. Ora siamo arrivati a maggio, e ci viene annunciato l’ennesimo rinvio. Forse si va all’autunno. Forse. Intanto questi ritardi mettono a rischio i 36 milioni di euro messi a disposizione dalla Ue”.
“Oddio, nessuno sottovaluta le difficoltà economiche contingenti – commenta il presidente Barducci - Ma quando si promettono a gran voce date e numeri certi, bisognerebbe ricordarsi anche in quale contesto economico si opera. Altrimenti è meglio tacere. Le parole sono pietre, si dice. E al momento sui cantieri della tramvia si sono viste troppe parole e nemmeno una pietra”.