ARTEMISIA, RIFONDAZIONE: "PROTEGGERE LE OPERATRICI"
Dichiarazione dei consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi
"Vile aggressione alla sede di Artemisia: i soliti ignoti incendiano il portone". I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi hanno rilasciato una nota sul fatto accaduto a Firenze. Di seguito il testo.
"Un ultimo grave fatto si è verificato il 19 maggio 2013 alla sede dell’associazione Artemisia, incendiato il portone una vera e propria escalation d’ intimidazione e violenze denunciate dall’associazione che dal 1991 - anno della sua costituzione- si occupa di informazione, sensibilizzazione, formazione sui temi della violenza,in particolare alle donne ed ai minori in tutto il territorio nazionale.
Un tentativo di incendio alla nostra sede non si era mai verificato denuncia una delle fondatrici, nonostante le continue intimidazioni di stile mafioso: “è arrivato il momento di pensare a un modo per proteggere le nostre quaranta operatrici».
L'Associazione Artemisia aderisce alla Dichiarazione di Consenso in tema di abuso sessuale all'infanzia redatta dall'apposita Commissione di Studio del Coordinamento Nazionale dei Centri e dei Servizi e approvata in data 21 marzo 1998 e costituiscono le linee guida per gli interventi dei professionisti psico-socio-sanitari in tema di abuso sessuale all'infanzia.
In questa missione va trovato il motivo di quest’odiosa aggressione che il gruppo Provinciale di Rifondazione Comunista intende denunciare rilanciando l’appello di Artemisia ed esprimendo, forte, la solidarietà a tutte le donne che si trovano a combattere in questa società prevaricatrice, maschilista, omofoba e razzista.
Vogliamo infatti sostenere che la violenza maschile sulle donne non è una questione privata ma politica; non è un’emergenza drammatica e imprevedibile, ma un problema strutturale a cui vorremmo che le Istituzioni i partiti i movimenti sociali dessero adeguata importanza e sollecite risposte.
Gli attacchi violenti e degradanti, gli oltraggi sessisti nei confronti delle donne anche autorevoli, come la Ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge, sono espressione di una cultura sessista e misogina, che non si ferma neanche quando una donna arriva a ricoprire importanti incarichi istituzionali.
Rifondazione Comunista nel condannare la vile aggressione e la sequela di intimidazioni rivolte ad Artemisia, nel ribadire solidarietà e sostegno, chiediamo quale prima riposta che la Città le Istituzioni la politica, si attivino garantire la presenza omogenea e capillare sul territorio nazionale, di centri antiviolenza gestiti da associazioni di donne, come Artemisia, con un approccio di genere, con finanziamenti regolari e continuati nel tempo".