MAGGIO MUSICALE, "UN PIANO CHE ATTACCA SOLO IL LAVORO"
Le motivazioni con cui i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista contestano la ristrutturazione proposta dal Commissario straordinario
Il Commissario straordinario del Maggio Fiorentino "respinge le controproposte avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalla stessa Fials, e riconferma il suo piano di ristrutturazione a cui ha collegato i 119 esuberi". Il 3 giugno 2013 si svolge l'incontro dei sindacati con l'assessore toscano alle attività produttive, il Presidente della Provincia di Firenze e autorevoli esponenti comunali. Le Istituzioni, secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, "dovranno chiarire senza mezzi termini quale potrebbe essere il loro contributo al salvataggio dell'ente lirico fiorentino. Il 4 giugno è previsto un nuovo confronto tra Commissario e organizzazioni sindacali".
Rifondazione comunista, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori del Maggio fiorentino e nel ritenere "inaccettabile il massacro sociale contenuto nel piano di ristrutturazione presentato dal Commissario Straordinario, tutto imperniato sull’attacco al lavoro, occupazione e diritti, invita nuovamente le Istituzioni – a cominciare dalla Provincia di Firenze - a contrastare questa scellerata impostazione".
Presentata una domanda d'attualità in Provincia. Di seguito il testo del documento.
"Il commissario straordinario del Maggio Fiorentino respinge le controproposte avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalla stessa Fials.
Con fatica, tra rinunce a indennità e premi di produzione, maggiore flessibilità e nessun licenziamento, si arriva infatti al massimo a tagliare poco più di un milione, meno della metà di quanto indicato dal commissario per rimettere a posto i conti e puntare all'obiettivo del pareggio di bilancio.
Bianchi ritiene insufficiente il risparmio di un milione e mezzo di euro contenuto nella proposta delle tre confederazioni in quanto secondo i suoi calcoli il risparmio deve essere almeno di 3 o addirittura di 4 milioni di euro, e soprattutto “….deve essere strutturale, cosa che il ricorso ai contratti di solidarietà di per sé non garantisce, visto che una volta giunti a termine il costo del lavoro torna a essere quello di sempre….”.
Quindi senza mezzi termini riconferma il suo piano di ristrutturazione a cui ha collegato i 119 esuberi”… entro metà giugno dovrà presentare il bilancio della Fondazione al ministero….”. Il prossimo incontro tra commissario e sindacati dovrebbe, quindi, essere risolutivo: si capirà se ci saranno i margini per una discussione o se si dovrà procedere con il piano di Bianchi, che prevede 119 esodi (75 uscite e 44 cause pendenti).
Nel frattempo determinante diventa l’incontro previsto per il 3 giugno 2013 al tavolo regionale con l'assessore toscano alle attività produttive Gianfranco Simoncini, il presidente della Provincia Andrea Barducci e autorevoli esponenti comunali. La Rsa Cgil si augura “…che in questo confronto possa arrivare da questi soggetti un'assunzione di responsabilità nella vicenda…”, le istituzioni dovranno chiarire senza mezzi termini quale potrebbe essere il loro contributo al salvataggio dell'ente lirico fiorentino: più risorse o, più probabilmente, l'impegno a ricollocare i lavoratori destinati a perdere il posto di lavoro.
A seguito dell’incontro al tavolo istituzionale martedì 4 giugno è previsto un nuovo confronto tra Commissario e organizzazioni sindacali.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’espimere solidarietà ai lavoratori del Maggio Fiorentino,
nel ritenere inaccettabile il massacro sociale contenuto nel piano di ristrutturazione presentato dal Commissario Straordinario, tutto imperniato sull’attacco al lavoro, occupazione e diritti
invitano nuovamente le Istituzioni – a cominciare dalla Provincia di Firenze - a contrastare questa scellerata impostazione.
Nel ribadire il nostro impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza chiediamo al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire gli esiti del tavolo regionale del 3 giugno e quello previsto per il 4 giugno tra il Commissario e le parti sociali.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze il quanto Istituzione parte del CdA della Fondazione è stata coinvolta nell’elaborazione del piano del Commissario, se intende sostenere la proposta dei sindacati di esigere dal Commissario un progetto culturale che renda chiaro il destino del Maggio Musicale nella sua futura funzione e cosa intende fare di fronte all’eventualità che si confermi la volontà di procedere ai 119 licenziamenti annunciati".