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LA PROVINCIA IMPEGNATA PER IL “GIORNO DEL RICORDO”
Il Consiglio provinciale ha approvato una mozione per celebrare il 10 febbraio

Impegno della Provincia per le celebrazioni della giornata del 10 febbraio “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’assemblea di Palazzo Medici Riccardi ha approvato a maggioranza (29 i sì dei Democratici di sinistra, Margherita, Forza Italia, alleanza Nazionale ed Udc; un’astensione dei Verdi e 5 no dei Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista) la mozione del consigliere Sensi (An) che impegna l’amministrazione provinciale a predisporre, in occasione delle celebrazioni della giornata del 10 febbraio, adeguate iniziative. “Il giorno della memoria – ha sottolineato il capogruppo dei Democratici di sinistra Gori – riguarda un complesso di vicende, tra cui anche quella del confine orientale. Siamo stati una delle prime amministrazioni provinciali, in Italia, non solo a fare un convegno sulle foibe ma anche a istituire dei corsi di formazione su questo tema rivolti agli insegnanti. La legge che istituiva il giorno della memoria riguardava non solo gli infoibati ma soprattutto l’esodo dalle terre di Istria e Dalmazia e di tutti coloro che furono costretti in seguito alla sconfitta militare, di una guerra voluta dal fascismo, e dalle rappresaglie successive messe in atto dal regime comunista di Tito, ad abbandonare le terre. Questi esuli furono compresi da molti non furono compresi dallo stato e non furono compresi, per quello che mi riguarda, neppure dalla sinistra”. Per Calò (Prc) la mozione è prettamente strumentale e “si esercita un tentativo di distorta interpretazione storica in chiave anticomunista”. Per Giunti (La Margherita) è, invece, “Venuto il momento di toglierci di dosso le ideologie e i blocchi che abbiamo per avere il coraggio di affrontare certi aspetti della nostra storia e del nostro passato”. Per Lensi (FI) “E’ difficile intraprendere un discorso che ci porti alla verità storica ma credo sia importante andare in una direzione di pacificazione”. Massai (An), citando Giorgio Almirante, ha ricordato che “Tutti veniamo da un percorso in cui abbiamo riconosciuto errori e cose giuste. Tutti molto probabilmente ci dovremmo fare scudo di questa democrazia che ci legittima per costruire ancora di più quel percorso condiviso pur nelle diverse Sensibilità”. Contrario Marconcini (PdCI) “Perché sono tra quelli che ritiene le foibe furono frutto di un clima creato dal regime fascista e dai suoi seguaci. La pacificazione nazionale è già stata fatta è stata chiesta da Palmiro Togliatti che disse che non ci dovevano essere più vendette”. Per Ermini (La Margherita) “La storia non potrà essere cambiata ma la mozione di Sensi è di invito ad un ricordo e che serve a ricordare quanto accaduto”.

04/10/2004 17.05
Provincia di Firenze