MAGGIO MUSICALE E ATAF, PER RIFONDAZIONE "STESSA MUSICA"
Calò e Verdi interrogano la Provincia di Firenze: "Si punta a un fallimento controllato di aziende pubbliche?"
"Piani incrociati tra Maggio e Ataf, licenziamenti e trasferimenti per un fallimento delle aziende pubbliche controllato". Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi "rimangono gravi le responsabilità della classe politica che sta governando la fondazione lirica e azienda di trasporto pubblico".
Oggi il Ministro Massimo Bray, si incontrerà con il Presidente della Regione, il Sindaco di Firenze e il commissario della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino.
Rifondazione comunista, con una domanda d'attualità presentata in Provincia di Firenze, chiede spiegazioni "circa la proposta di trasferimenti veicolata dalla stampa e chiede cosa intendano fare la Provincia e le Istituzioni per contrastare il piano distruttivo delle due fondamentali realtà cittadine, fugare i sospetti che l’obiettivo sia depotenziare la protesta dei lavoratori con proposte difficilmente realizzabili e con elementi di compensazione sociale come il trasferimento ad aziende partecipate ed enti pubblici".
Calò e Verdi chiedono anche che "si ascoltino nella commissioni lavoro della Provincia Comune e Regione Toscana le rappresentanze sindacali e la Rsu aziendale, sui temi proposti di Ataf e del Maggio Musicale". Di seguito la domanda d'attualità di Rifondazione.
"La vita e il destino dei lavoratori del Maggio musicale Fiorentino e di Ataf , si intrecciano sul piano della tenuta occupazionale, salvaguardia dei diritti e della salvezza delle due storiche realtà.
Infatti i piani incrociati tra Maggio e Ataf e le soluzioni prospettate prevedono licenziamenti, trasferimenti, ridimensionamento dei salari, riconversioni professionali coattive. Sullo sfondo si profila un grande processo di precarizzazione mentre i responsabili delle debacle gestionali, degli sforamenti e sbilanci economico finanziari si sono defilati lasciando i lavoratori a pagare in prima persona. Storie diverse ma con il solito leit motive.
Le difficoltà di natura amministrativa per attuare il percorsi dei trasferimenti non mancano per entrambi, Ataf e Maggio. I piani dei percorso prospettati, hanno insito un livello di incertezza delle procedure previste molto elevato.
Situazione quindi tutt’altro che semplice in cui le Istituzioni devono giocare tutte un ruolo di controllo e di garanzia sociale per le attività di preminenza pubblica e per i lavoratori evitando a questi ultimi salti nel buio.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista, nell’esprimere la propria preoccupazione per l’evolversi della situazione dei trasporti nella Provincia di Firenze e in Ataf in particolare, e sull’evoluzione della Fondazione Lirica del Maggio musicale , i cui destini sembrano intrecciarsi sul piano della tenuta occupazionale e delle proposte messe in campo dalle Istituzioni, nella doppia veste di datori di lavoro e controllori dell’equità e congruità delle proposte messe in campo, esprimono la propria solidarietà ai lavoratori di Ataf e del Maggio in lotta per difendere i servizi da loro erogati, il lavoro, occupazione e diritti.
Chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla vicenda Ataf e sugli annunciati trasferimenti di lavoratori, presso altre aziende partecipate ed enti pubblici, e quale saranno il saldo occupazionale a seguito della iniqua cura proposta dalla nuova gestione.
Sulla vertenza del maggio Musicale chiediamo di sapere qual è il risultato dell’incontro tra Ministro Massimo Bray, con il Presidente della Regione, il Sindaco di Firenze e il commissario della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, e se la Provincia di Firenze intende sostenere le proposte sindacali alternative a quelle del Commissario per salvare il Maggio
Altresì chiediamo alla Provincia di Firenze e alle altre Istituzioni coinvolte di precisare meglio le proposte in campo poiché per motivi diversi appaiono difficili da applicare e alquanto incerte sulle prospettive dei lavoratori coinvolti.
Chiediamo dunque che la Provincia di Firenze concordemente alla Regione Toscana e il Comune di Firenze intervenga e attivi da subito le proprie commissioni lavoro per consultare sull’argomento le organizzazioni sindacali di categoria, le RSU aziendali, sulle proposte e temi sopra evidenziati".