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GAIT REGGELLO, RIFONDAZIONE: "FARE IL PUNTO IN PROVINCIA"
Interrogazione urgente a risposta scritta dei consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi

Grandi salumifici italiani (Gsi) ha presentato la scorsa settimana alle organizzazioni sindacali il piano industriale 2013-2015 della controllata Gruppo Alimentare in Toscana (Gait), con il quale annuncia un processo riorganizzativo commerciale e produttivo del gruppo. Contestualmente, rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, è stata annunciata la chiusura di uno stabilimento ex Gait della Fornacina trasferendo attività e personale nel Gsi delle Bagnore, aprendo il confronto sindacale sullo stabilimento di Reggello "dove da tempo è in atto un processo di ridimensionamento occupazionale e una forte precarietà".
Rifondazione comunista chiede alla Provincia di Firenze, con un'interrogazione urgente a risposta scritta, di riferire sulla situazione del sito produttivo Gruppo Alimentare in Toscana, sulla situazione in essere tra i lavoratori, sullo stato degli ammortizzatori sociali e sui contenuti del piano industriale in merito allo sviluppo e rilancio delle attività, ggli investimenti e la tenuta occupazionale. Di seguito il testo dell'interrogazione.

"Grandi salumifici italiani (GSI), il gruppo attivo nella produzione e vendita di prodotti tipici della tradizione gastronomica italiana e secondi piatti freschi pronti, ha presentato la scorsa settimana alle organizzazioni sindacali il piano industriale 2013-2015 della controllata Gruppo Alimentare in Toscana (GAIT), che produce mortadella, salame, prosciutto cotto, arrosti, spalle e insaccati cotti.
A quanto è dato sapere il piano prevede investimenti “ …superiori a 5 milioni, lo sviluppo del mercato estero, la riorganizzazione commerciale in Italia e una maggiore efficienza della produzione del GAIT…”.
Il piano riguarda i due stabilimenti di Fornacina (Santa Fiora) provincia di Grosseto e Reggello provincia di Firenze,
GSI ha annunciato il trasferimento dei volumi prodotti nello stabilimento di Fornacina ( circa 2.800 tonnellate all’anno) nello stabilimento di Bagnore e il “riassorbimento di tutti i lavoratori”.
La presentazione del piano industriale disegna anche il futuro - triennio - dello stabilimento di Reggello (uno dei più importanti del Valdarno Fiorentino) sul quale è stato annunciato l’apertura di un tavolo di confronto.

Sul sito di Reggello è in atto da tempo un ridimensionamento occupazionale (oggetto di numerose interrogazioni e interpellanze del PRC) , infatti una trentina di lavoratori dei 260 sono interessati da contratti di solidarietà, con lavoro a rotazione e da tempo la proprietà è stata sollecitata grazie alle iniziative sindacali e a quelle politiche a chiarire gli sviluppi produttivi, la tenuta occupazionale e il rilancio dello storico stabilimento.
A tutt’oggi, a parte il forte clima di precarietà che si vive in azienda, la proprietà non ha chiarito gli indirizzi e gli sviluppi delle proprie attività, motivo per il quale crediamo opportuno che le istituzioni forniscano il quadro reale della situazione del Gait proprio a partire da ciò che viene enucleato nel piano industriale.

Gli scriventi Consiglieri Provinciali chiedono al alla provincia di Firenze in relazione alla presentazione del piano industriale 2013-2015 da parte di GSI della controllata GAIT e della decisione della medesima di chiudere lo stabilimento ex GAIT della Fornacina trasferendo attività e personale nel GSI delle Bagnore e in relazione all’annunciato confronto sindacale che dovrà avvenire sullo stabilimento di Reggello chiede al Presidente e all’Assessore competente della provincia di Firenze di riferire sulla situazione del sito produttivo Gruppo Alimentare in Toscana, sulla situazione in essere tra i lavoratori, sullo stato degli ammortizzatori sociali e sui contenuti del piano industriale in merito allo sviluppo e rilancio delle attività, sugli investimenti e sulla tenuta occupazionale.
Altresì chiedo di sapere quali iniziative ha intenzione di attivare l’amministrazione Provinciale congiuntamente al Comune di Reggello per tutelare e salvaguardare l’occupazione nello stabilimento, perché siano rispettati i diritti contrattuali dei lavoratori e le relazioni sindacali e affinché la proprietà tenga fede agli impegni a suo tempo annunciato di rilancio delle attività produttive e tenuta occupazionale".

03/07/2013 12.45
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze