PIRELLI A FIGLINE VALDARNO. "VERTENZA SI COMPLICA"
Per Rifondazione "incontri al momento deludenti. Attenzione a esternalizzazioni"
Si complica la vertenza Pirelli, nello stabilimento di Figline Valdarno, dove la multinazionale, spiegano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista, ha deciso di esternalizzare la produzione dello steel cord - il filo d'acciaio che costituisce la struttura degli pneumatici. "Deludente" l’incontro al tavolo regionale interistituzionale - presenti il Presidente della Provincia di Firenze, il Sindaco di Figline Valdarno, Fiom Fim Uilm, la RSU della Pirelli - dove il responsabile relazioni industriali del gruppo Pirelli "non ha fornito spiegazioni plausibili alla scelta effettuata, non chiarendo le sorti dello stabilimento di Figline né tanto meno il destino dei 390 lavoratori".
Le Istituzioni preoccupate per le possibili ricadute sul territorio, hanno chiuso l'incontro ribadendo la volontà di adoperarsi per ottenere garanzie nell'interesse della comunità, "anche se la vertenza tende a complicarsi non solo per le ambiguità e le reticenze della multinazionale ma anche per le politiche del Governo".
Ora si attende l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. Rifondazione Comunista nel ribadire solidarietà ai lavoratori della Pirelli e nel sostenere la vertenza chiede alla Provincia di Firenze, unitamente alla Regione Toscana e al Comune di Figline Valdarno, di contrastare esternalizzazioni e delocalizzazioni, riferendo gli esiti dell’incontro regionale e quando ci sarà il confronto in sede ministeriale. Presentata in Provincia di Firenze una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Dopo settimane di attesa si è tenuto al tavolo regionale l'incontro informativo sulla Pirelli Tyre di Figline Valdarno richiesto dalle organizzazioni sindacali di categoria, dopo aver appreso il cambio di strategia industriale dalla multinazionale che aveva deciso di esternalizzare la produzione dello steel cord - il filo d'acciaio che costituisce la struttura degli pneumatici – in quanto non rientra più nel suo core business.
Come abbiamo già avuto modo di ricordare il settore Steel Cord di Pirelli dà lavoro a quasi 2.500 persone, tra Italia, Germania, Brasile, Romania, Turchia e Cina, e produce il componente per gli pneumatici della casa madre, ma anche per marchi come Good Year, Continental e Dunlop. Lo stabilimento di Figline valdarno riveste un ruolo strategico in questo tipo di produzione dato che qui risiede il know-how della progettazione e dello sviluppo del prodotto.
Oltre all’Assessore Regionale al lavoro, hanno partecipato al tavolo interistituzionale anche il Presidente della Provincia di Firenze, il Sindaco di Figline Valdarno, Fiom Fim Uilm, la RSU della Pirelli e il responsabile relazioni industriali del gruppo Pirelli, Vittorio Biagioni accompagnato da due manager aziendali: Marco Cipparrone e Gianluca Zonta.
Da quello che è dato sapere la multinazionale ha confermato “… di aver affidato a due soggetti bancari l'incarico di ricercare un soggetto partner che possa rilevare il business dello steel cord ma non ha fornito risposte soddisfacenti in merito alla richiesta delle rappresentanze pubbliche e sindacali, di trovare soluzioni che salvaguardino il mantenimento dell'occupazione e mantengano la dimensione strategica che ha finora contraddistinto lo stabilimento di Figline.
La direzione aziendale ha spiegato come la ricerca, lo sviluppo e la produzione dello steel-cord, (peraltro effettuata anche negli stabilimenti in Brasile, Romania, Turchia avendone recentemente chiuso uno in Germania) non corrisponda più al business core del gruppo in questione ma ad una produzione complementare. Pertanto il gruppo è in cerca di un partner disposto ad investire nella cordicella metallica componente dei pneumatici anche se al momento non è pervenuta alcuna manifestazione formale di interesse….”.
Dunque lo stato dell’arte della vicenda risulta essere che il Gruppo Pirelli SPA ha conferito mandato esplorativo ad Intesa San Paolo e HSBC per cercare un soggetto interessato all'acquisto del ramo d'azienda con sede a Figline Valdarno, si parla di una possibile vendita parziale o addirittura totale delle quote azionarie dello stabilimento di Figline. Quest'ultimo inoltre è confluito in una Newco, sempre di proprieta` del Gruppo Pirelli SpA, tramite cessione di ramo dal 1 luglio 2013. Tale operazione dovrebbe avvenire in un arco temporale che va da 6 a 9 mesi.
Facendo riferimento all'art.47 della legge 428/1990 che sancisce l'obbligo dell'alienante, di fornire comunicazioni in merito alle conseguenze giuridiche, economiche e sociali per i lavoratori, il Segretario della Fiom Cgil di Firenze,è intervenuto facendo presente che “Il sindacato ha diritto per legge ad avere alcune informazioni e garanzie; una multinazionale italiana non può pensare di evaderne l'applicazione pertanto chiediamo a Pirelli Tyre di tenerci aggiornati e di presentarci il piano industriale poiché finora vediamo manifestate solo le intenzioni di depotenziare e vendere il sito valdarnese….”. Per la Fim Cisl si è trattato di “…un incontro interlocutorio che non ha dissipato le forti preoccupazioni sullo stabilimento valdarnese…” , anche la Fim Cisl ora chiede al pari della Fiom Cgil che “…il tavolo degli incontri adesso si sposti al Ministero….”.
Le istituzioni preoccupate per le possibili ricadute sul territorio, hanno chiuso l'incontro ribadendo la volontà di adoperarsi per ottenere garanzie nell'interesse della comunità, anche se la vertenza tende a complicarsi non solo per le ambiguità e le reticenze della multinazionale ma anche per le politiche del governo.
La segretaria Fiom Cgil di Firenze si “…dichiara molto preoccupata per la sorte di questa fabbrica e per quella di tutte le 390 persone che vi lavorano…” e giustamente precisa che “… questa vicenda comunque si inserisce perfettamente, purtroppo, nel processo di deindustralizzazione che il nostro paese sta attraversando e tutto cio` accade senza che chi ci governa ne abbia la percezione e di conseguenza se ne occupi. Troppo spesso le organizzazioni sindacali, insieme alle istituzioni locali, si trovano a gestire situazioni di aziende in crisi che non trovano soluzione e la sola gestione degli ammortizzatori sociali che eventualmente ci sono a disposizione e´ la sola cosa che rimane da fare. Ma quando una ditta chiude non si perdono solo posti di lavoro, ma anche competenze che a volte sono espressione di tradizione tipica del territorio specialmente nella produzione manifatturiera toscana, al quale pero` rimane solo da pagare il conto. L'immobilismo di questi ultimi anni di governo rispetto alle plitiiche industriali in questo paese e´ insopportabile…”.
Sulla vertenza Pirelli come Rifondazione Comunista ribadiamo quanto già espresso alcune settimane fa chiedendo a tutte le istituzioni di sostenere sindacati e lavoratori, vigilando sul futuro dello stabilimento e facendo sentire la propria voce verso una multinazionale che guarda, in un contesto di grande recessione economica e di impoverimento generale, solo al profitto massacrando in nome della competizione più sfrenata lavoro, diritti e salari. Giusta è la richiesta avanzata da più parti di coinvolgere il Governo.
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Pirelli di Figline Valdarno, nel ribadire la propria attenzione e sostegno politico e istituzionale alla vertenza ,
nel guardare con grande preoccupazione i processi di esternalizzazione della produzione decisi dalla Multinazionale e riconfermati al tavolo regionale, che rischiano di mettere a serio pericolo l’esistenza dello stabilimento di Figline Valdarno e l’insieme dei posti di lavoro,
avendo appreso che l’esito dell’incontro al tavolo regionale è stato definito dai sindacati e istituzioni deludente
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sull’esito dell’incontro regionale, sulle proposte avanzate dal gruppo Pirelli, sulle scelte di strategia industriale della multinazionale, sul tavolo di trattativa aperto tra proprietà e organizzazioni sindacali, sul piano industriale, sulla vicenda occupazionale.
Chiediamo inoltre di sapere di sapere quando avverrà l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico e quali azioni concrete l’Amministrazione Provinciale intende promuovere, di concerto al Comune di Figline Valdarno e alla Regione Toscana, in relazione al fatto specifico e più in generale per la salvaguardia dei livelli occupazionali nel Valdarno, di sostegno alla vertenza sindacale e di tutela ai 390 lavoratori".