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LA PROVINCIA PER L’ANPI IN OCCASIONE DEL 60° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
Approvate due mozioni per rafforzare le iniziative

Impegno concreto, da parte del Consiglio provinciale, in favore dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) in occasione delle celebrazioni del 60° della Liberazione. Approvate due mozioni: una del PdCI, Ds, Prc, La Margherita e Verdi (23 sì e 2 no di Massai e Nascosti di An) che denuncia la colpevole trascuranza nei confronti delle associazioni e degli organismi depositari della memoria della Resistenza come gli Istituti storici della Resistenza e l’Anpi e chiede con forza al Governo di ripristinare l’entità originaria del contributo all’Anpi e di dare certezza ai finanziamenti concordati per le iniziative del 60° anniversario della liberazione. Impegna i gruppi consiliari e la Giunta provinciale ad aderire volontariamente alla sottoscrizione nazionale lanciata dall’Anpi per poter permettere, nonostante il boicottaggio del centro destra, di organizzare al meglio le iniziative per le celebrazioni del 60° anniversario della Liberazione e si impegna a sostenere una campagna di tesseramento di massa all’Anpi per rafforzare l’Associazione e dare continuità alla sua attività, nonché a sostenere progetti di educazione alla memoria che essa vorrà presentare ed a coordinare e rafforzare le iniziative riguardanti le solenni celebrazioni del 60° anniversario della Liberazione in accordo con i comuni della Provincia e le associazioni della Resistenza. Approvata anche la mozione di Federico Tondi con 25 sì (maggioranza, Prc, Tondi dell’Udc e Grazzini di FI) e 2 no (Massai e Nascosti di An) che chiede al Governo di ripristinare l’entità originaria dei contributi all’Anpi e di dare certezza di finanziamenti per le iniziative del 60° anniversario della Liberazione e impegna il Presidente della Giunta Provinciale a trasmettere tale atto al Governo italiano. Respinta (con 23 no e 4 sì) la mozione dei consiglieri Avezzano Comes, Bevilacqua e Lensi (FI) che impegnava il Presidente della Provincia a provvedere ad un’attenta ricognizione delle associazioni operanti sul nostro territorio e delle loro attività e finalità ed a predisporre conseguentemente un’attenta analisi valutativa delle loro iniziative e relative ricadute al fine di sostenere, con finanziamenti pubblici, solo quelle associazioni che abbiano effettivamente operato. Per Gori (Ds) “La volontà di questo governo è di limitare e di ridurre la portata che restitenza e liberazione e costituzione hanno nella storia del nostro paese e questa strategia è emblematica visto che il Capo del Governo ogni 25 aprile programmaticamente diserta tutte le cerimonie”. Per Lensi (FI) si utilizza l’Anpi per attaccare il governo: “Occorre andare verso una riconciliazione assoluta dei fatti”. Targetti (Prc) ha ricordato come i “partigiani sono i nostri padri ed hanno preso la scelta durissima di usare la forza per liberarsi da una tirannia”. Per Ermini (La Margherita) “E’ importante tenere viva la memoria e tramandare, anche alle nuove generazioni, quanto accaduto nella storia del nostro paese”. Anche Marconcini (PdCI) ha ricordato “L’apporto determinante dato dai partigiani per la vittoria. Ma non solo sotto l’aspetto militare, anche per l’apporto civico di ripresa morale, di riscatto, di un paese che si era macchiato di un’alleanza con il regime nazifascista”. Più critico Massai: “L’Anpi è da sempre quell’associazione che raccoglie quelle persone che hanno fatto la resistenza con il fazzoletto rosso al collo pensando che l’Unione sovietica fosse un modello di riferimento”. Campi (Ds) ha ricordato come siano stati circa 80 mila i militari ed i civili morti a causa della guerra. “Fummo un intero popolo di condannati a morte e questa maggioranza di centro destra sta stravolgendo valori e regole che i padri della costituzione credevano intangibili”. Per Avezzano Comes (FI) “Sono tante le vicende che i libri di scuola non raccontano. Più volte si tengono vivi e accesi i contorni della lotta politica per mantenere alto il confronto e l’attacco al governo di centro destra. Questa riduzione di finanziamenti all’Anpi e agli istituti storici fa parte non di un disegno malefico per colpire la memoria e il ricordo ma fa parte di una riduzione della spesa pubblica”. Sottani (Ds) ha posto l’accento sulla mancanza di sensibilità istituzionale del governo “In quale paese del mondo occidentale il primo nìministro si sarebbe potuto permettere di non andare per 3 anni consecutivi alle manifestazioni del 25 aprile? Questo, oggi, ci impedisce di avere una storua condivisa”. Lazzerini (PdCI) ricordando alcuni fatti storici da Marzabotto al rapimento Moro ha detto che “L’Anpi si è sempre dissociata dal terrorismo”. Per Mattei (Ds) “La resistenza e la lotta al nazifascismo sono stati l’avvio per tutte le democrazie e per la Repubblica”. Tondi (Udc), presentando la sua mozione, ha spiegato che l’atto ha l’obiettivo di chiedere al governo di recuperare, per il 60° anniversario della liberazione, i finanziamenti per l’Anpi”.

12/10/2004 13.02
Provincia di Firenze