SANT'ORSOLA. RIFONDAZIONE: "PROVINCIA E COMUNE FIRENZE RISOLVANO INSIEME"
"Velleità al posto di una gestione oculata delle Amministrazioni corresponsabili"
Nuovo colpo di scena sull’ex convento di Sant'Orsola a Firenze, "diroccato, abbandonato e degradato", di proprietà della Provincia di Firenze in attesa da decenni di essere riutilizzato: salta il project financing finalizzato alla sua riqualificazione. Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi si tratta di una "notizia sconcertante, grave e allarmante poiché il fallimento del project cancella come un colpo di spugna tutte le velleità di recupero annunciate. Deluse le aspettative degli abitanti del quartiere di San Lorenzo e della città di Firenze".
Secondo Rifondazione "il fallimento gestionale del progetto è esclusivamente ascrivibile a responsabilità delle Amministrazioni Provinciali – prima diretta da Renzi e successivamente da Barducci – e allo stesso Pd e finisce per scaricarsi sulle spalle dei cittadini, residenti, e l’intero tessuto produttivo e culturale del quartiere di San Lorenzo che si vede ancora una volta beffato e privato della possibilità di riaggregare la vitalità culturale, produttiva e abitativa in connessione ai bisogni sociali in spazi, luoghi e strutture adeguate".
La Provincia di Firenze "riferisca sul fallimento del project financing, cosa intende fare per onorare gli impegni assunti con la popolazione del quartiere di San Lorenzo e della città sull’edifico di Sant'Orsola, come intende contrastare degrado, incuria e sporcizia di quell’area, come intende attivare concretamente un proficuo rapporto e confronto con il Comune di Firenze per risolvere positivamente il problema di Sant'Orsola e quale nuova modalità partecipativa sarà prevista "vista la colossale presa in giro della popolazione su dette strutture".
Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Nuovo colpo di scena sull’ ex convento di Sant'Orsola – diroccato e abbandonato - di proprietà della Provincia di Firenze in attesa da decenni di essere riutilizzato: salta il project financing finalizzato alla sua riqualificazione .
Si tratta di una notizia sconcertante, grave e allarmante poiché il fallimento del project cancella come un colpo di spugna tutte le velleità di recupero annunciate fin dal lontano 2008 quando il progetto fu presentato all’ Eire 2008, la vetrina del real estate italiano, in programma a Fieramilano allora dedicata in particolar modo ai progetti innovativi di valorizzazione e riqualificazione delle città e dei rispettivi territori attraverso la promozione di un’offerta immobiliare a destinazione commerciale, produttiva e turistica di alto livello, che veda le istituzioni a fianco delle aziende private attive nel real estate.
Tutto da allora rimase fermo fino a quando a novembre 2011 la Giunta provinciale annunciò il via all’iter del project financing finalizzato alla riqualificazione dell’ex convento un intervento che l’Amministrazione provinciale considerava strategico per la città di Firenze. Questa modalità fu scelta “…a causa dei forti tagli imposti dalle manovre finanziarie del Governo, motivo per cui nel bilancio di Palazzo Medici essendoci risorse sufficienti per finanziare la ristrutturazione del complesso edilizion fu deciso di far ricorso all’istituto della finanza di progetto, un’opportunità di coinvolgimento dei capitali privati che viene offerta alle amministrazioni pubbliche da una legge del 2006….”.
Successivamente fu pubblicato l’avviso affinché i privati potessero presentare le loro proposte di progetto con il relativo project finanziario.
Nel 2012 l’Amministrazione Provinciale ricevette un proposta che allora non fu ritenuta sufficiente ad affrontare il complesso delle operazioni da realizzare che ricordiamo dovevano per scelta della provincia di Firenze assicurare una completa funzionalità al complesso, tanto dal punto di vista strutturale quanto in relazione alle specifiche funzioni perseguite.
Sempre alla fine del 2011 il presidente della Provincia di Firenze dichiarò “…dalla riqualificazione di Sant’Orsola dipende la rinascita del quartiere per questo abbiamo insistito nel volervi portare funzioni pubbliche di alta qualità: la realizzazione di una piscina e di uno spazio espositivo, sale per l’insegnamento artistico e per laboratori di arti e mestieri, per i servizi socio-culturali, per le attività sportive e ricreative, per uffici della Provincia, e un presidio di Pubblica sicurezza. Ovviamente non mancherà un punto di ritrovo e incontro per i residenti di San Lorenzo ove organizzare feste, locali destinati alla creatività e spazi aperti ad uso polivalente. Infine abbiamo insistito per avere un elemento architettonico che richiamasse l’opera di Carlo Lorenzini, autore di Pinocchio, che è nato proprio in via Taddea, a ridosso dell’ex convento di Sant’Orsola…”.
La speranza dell’Amministrazione provinciale era quella di far iniziare il cantiere proprio il 21 ottobre 2012, il giorno in cui si festeggia Sant’Orsola, ma non fu così.
Svanite le velleità cantieristiche del 2012, per insufficienza di risorse, la Provincia di Firenze richiese ai privati che avevano promosso la procedura di project financing di proporre variazioni entro il 10 luglio 2013, si perché i privati “…avevano presentato un preciso piano finanziario: concessione per 35 anni e, attraverso un canone annuo, l'esborso di complessivi 58 milioni di euro da parte della Provincia. Una cifra imponente, soprattutto per una procedura di `project financing'. Una cifra che la giunta di Palazzo Medici Riccardi giudicò eccessiva…” da qui fu chiesto di far rivedere i piani all’Ati.
10 luglio 2013 i privati si sono più fatti vivi con nessuna integrazione e per S.Orsola si deve ricominciare tutto da capo. Si tratta di un ennesimo fallimento delle politiche perseguite dal centro sinistra in Provincia di Firenze prima da Renzi e successivamente da Barducci il quale “sull’orlo di una crisi di nervi” dichiara morto e sepolto il project, ricorteggia senza alcuna possibilità i privati e si dichiara di avventurarsi sulla strada della ricerca di qualche fondo europeo per il recupero urbano.
Infine quasi alla canna del gas dichiara che si “…dovrà riaprire un confronto con il Comune di Firenze per definire le prospettive…”.
Nel quartiere di S. Lorenzo “…monta la rabbia tra residenti e commercianti dopo l'ennesimo colpo di spugna sul recupero di Sant'Orsola, l'ex convento rischia di rimanere un colosso abbandonato e coperto di sporcizia. Una doccia fredda che nessuno si aspettava…”. La gente questa volta ci credeva davvero “…poteva essere l'occasione giusta per liberarci dall'abbandono e del degrado. Qui è tutto sempre più sporco, ormai le pulizie le fanno solo per le visite dei politici..” .
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista in considerazione del fatto che è miseramente fallito il progetto di recupero e di riqualificazione dell’ex convento di S. Orsola attraverso il project financing e che da tempo quell’area è soggetta a degrado, abbandono e incuria nonché ad una dannosa dissipazione di strutture storiche e culturali funzionali ai bisogni del quartiere e della città,
rilevato come il fallimento di detto progetto sia ascrivibile esclusivamente a responsabilità delle Amministrazioni Provinciali – prima diretta da Renzi e successivamente da Barducci – e allo stesso PD,
rilevato che il fallimento delle politiche gestionali finisce per scaricarsi sulle spalle dei cittadini, residenti e l’intero tessuto produttivo e culturale del quartiere di S. Lorenzo che si vede ancora una volta beffato e privato della possibilità di riaggregare la vitalità culturale in connessione ai bisogni sociali in spazi, luoghi e strutture adeguate
chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sul fallimento del project financing finalizzato al recupero e riqualificazione dell’ex convento di S. Orsola, cosa intende fare per onorare gli impegni assunti con i cittadini e l’insieme del tessuto sociale, produttivo e culturale della città del quartiere di S. Lorenzo sull’edifico di S. Orsola, come intende contrastare degrado, incuria e sporcizia di quell’area, come intende attivare concretamente un proficuo rapporto e confronto con il Comune di Firenze per risolvere positivamente il problema di S. Orsola e quale nuova modalità partecipativa sarà prevista vista la colossale presa in giro della popolazione su dette strutture .
Altresì chiediamo di sapere quali sono i tempi previsti per individuare nuovi progetti e i tempi di realizzazione".