CARAPELLI RICHIEDE LA PROCEDURA DI MOBILITÀ PER 70 LAVORATORI
Domanda di attualità di Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Rifondazione)
Al Presidente della Provincia di Firenze Andrea BARDUCCI
Al Presidente del Consiglio Provinciale Piero Giunti
oggetto: L'azienda Carapelli Spa con stabilimenti a Tavarnelle e Inveruno (provincia MI ) richiede la procedura di mobilità per 70 lavoratori su un totale di 280. denunciato dalla Flai Cgil il rischio di una delocalizzazione della produzione da parete della proprietà del gruppo spagnolo Deoleo. Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze e al Regione Toscana adeguate iniziative di contrasto per impedire che sia portato via un marchio storico dell'agroalimentare italiana ,“Carapelli” Firenze, famoso nel mondo per l’olio delle colline Toscane
Domanda di attualità art. 39 del regolamento del Consiglio Provinciale
L’azienda Carapelli Firenze spa L'azienda L’azienda Carapelli Firenze spa ha comunicato ai sindacati che avvierà una procedura di mobilità per7o addetti (su28o) negli stabilimenti di Inveruno (Milano) e Tavarnelle (Firenze). La Flai Cgil del Chianti denuncia forte il rischio di una delocalizzazione della produzione da parete della proprietà spagnola Deoleo, che controlla anche i marchi Bertolli e Sasso colpita, si dice, da una crisi finanziaria che, ci immaginiamo dovranno pagare i lavoratori.
Proclamato immediatamente dai sindacati «uno sciopero generale di otto ore nei due stabilimenti dì Inveruno e Tavarnelle» con il quale richiedono l'attivazione di un tavolo di confronto con il ministero dello Sviluppo economico per scongiurare i licenziamenti.
In una interrogazione di Rifondazione Comunista del 22 novembre 2012 si allarmava le Istituzioni riguardo “alla crisi finanziaria di Deoleo pesantemente indebitata con le banche” e al rischio licenziamenti.
Negli ultimi mesi la situazione economica del gruppo spagnolo si è ulteriormente aggravata:…”i debiti sono scesi a 624milioni (-6%) e nel 2012 la perdita è stata (anche per le svalutazioni) di 245 milioni. Le azioni di Deoleo sono in pegno alle banche spagnole.
Difficile anche il bilancio 2012 di Carapelli Firenze, holding italiana: i ricavi sono di 447 milioni (498 l'anno prima), il Mol di 19 milioni (21) ma con una perdita choc di 98 milioni (dopo svalutazioni e ammortamenti)….”
Il rischio di perdere un’importante azienda italiana è sempre più concreta, poiché una delle prospettive è anche quella di trasferire la produzione in Spagna e come in altre casi, dove Made in Italy “tira”, continuare a sfruttare il marchio Carapelli come l’olio delle colline Toscane.
Il Gruppo Provinciale di Rifondazione comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Carapelli Spa dei due stabilimenti di Tavarnelle e Inveruno (MI) e nel dichiarare il pieno sostegno politico e istituzionale alla vertenza a difesa dei diritti e del lavoro e dello storico marchio chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo nel sito produttivo della Carapelli di Tavarnelle.
Quali sono le ragioni della messa in mobilità di 70 lavoratori, precisando quanti sono nello stabilimento di Tavarnelle (FI) i lavoratori messi in mobilità.
Inoltre chiediamo di accertare se corrispondono al vero le notizie circa la volontà di delocalizzare le attività produttive da parte della proprietà Deoleo, denunciate dalla Flai Cgil Chianti.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze, unitamente alle Istituzioni Locali Comune, Regione Toscana coinvolgendo anche il Governo per le proprie competenze, intendono avviare proprie iniziative di salvaguardia dei posti di lavoro e dell’occupazione.
Infine chiediamo di sapere quali iniziative la Provincia di Firenze intende assumere a difesa dei diritti, lavoro, salario e redditi dei lavoratori e dello storico marchio Carapelli e quali supporti al reddito si intende attivare.
Andrea Calò Lorenzo Verdi