RENZI SCRIVE AL PRESIDENTE DELLA COMUNITÀ ISLAMICA
Comincia il mese santo dei musulmani a Firenze. Il messaggio del Presidente della Provincia letto in moschea
Mentre vi sono vicino nell’apertura del Ramadan, assicuro l’interessamento sensibile della Provincia per i problemi legati all’immigrazione, che si prestano a semplificare la presenza dei musulmani e anche ad offenderla”: è uno dei passaggi del messaggio che il Presidente della Provincia Matteo Renzi ha scritto al Presidente della Comunità islamica di Firenze Izzedin Elzir, in occasione dell’inizio, oggi, del mese di Ramadan, mese santo per i musulmani, di digiuno, purificazione e concentrazione sul Corano. Il messaggio è stato letto da Elzir durante la preghiera della Comunità, nella moschea di via Ghibellina. “Oggi comincia per voi il mese santo del Ramadan - scrive Renzi - Da quando il Papa invitò i cristiani e anche i non credenti a unirsi ai musulmani nel giorno di digiuno, percepiamo meglio l’importanza di questo evento”. “Voglio manifestarvi con questo messaggio – continua il Presidente della Provincia - la mia amicizia e la mia condivisione e l’attenzione per quelli che sono i pilastri della vostra fede, tra i quali l’imposta per i poveri e lo sforzo interiore per una vita giusta e contro l’oppressione. Quando abbiamo digiunato con voi, abbiamo colto in profondità la necessità di dissociare le fedi dalla violenza e dalla guerra, perché nessuno possa fregiarsi del sostegno di Dio nell’uccidere qualcuno”. Sono tempi difficili, nei quali “è invece facile semplificare, ridurre tutto a categorie pericolose. Mentre si costruisce l’Europa, con tanti ostacoli lungo questo percorso di unità, avverto come decisivo il contributo delle vostre comunità per una vita nella pace e nel dialogo, contro le guerre e ogni forma di terrorismo”. Come Presidente della Provincia di Firenze “seguo con attenzione le iniziative da voi promosse sul territorio, non ultima la donazione del sangue nel giorno dell’11 settembre. E’ stato un gesto significativo che ha aperto gli occhi a molti e il cuore a tutti. E’ su questa strada, in questi gesti, che si registra la convergenza di quanti non sono diffidente per garantire un futuro liberato dalla paura”. Le migrazioni, infine, scrive Renzi citando Wojtyla, “possono far abbattere pregiudizi e maturare comprensione e fraternità in vista dell’unità della famiglia umana. In questa prospettiva le migrazioni sono da considerare come la punta avanzata dei popoli in cammino verso la fraternità universale”.
15/10/2004 13.41