DEGRADO SUL MUGNONE A FIRENZE. ERICA FRANCHI (PDL): "PERCHE' LA PROVINCIA NON INTERVIENE?"
Il capogruppo in Consiglio provinciale chiede di acclarare competenze e responsabilità: "Verificare fondatezza dichiarazioni del Vice Sindaco della città"
Nel Mugnone ci sarebbe "una discarica – dormitorio; a chi la competenza per lo sgombero dell’area?": lo chiede il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale di Firenze Erica Franchi che chiede alla Provincia se è vero che l'area del Mugnone, sotto il ponte che collega la Fortezza a via dello Statuto, dove vi sarebbero baracche abusive, è di pertinenza della Provincia di Firenze e in caso affermativo quali sarebbero i motivi che ostano ad autorizzare lo sgombero. Franchi ha presentato una domanda d'attualità in Provincia di Firenze. Di seguito il testo.
"Il sottoscritto consigliere provinciale
visto l’articolo apparso oggi riguardo il degrado della zona del Mugnone, sotto il ponte che collega la Fortezza a Via dello Statuto, dove è stata realizzata una vera e propria minibaraccapoli, dormitorio di rom e sentatetto, da cui provengono odori nauseabondi trattandosi di una vera pattumiera a cielo aperto;
viste le dichiarazioni del Vice Sindaco del Comune di Firenze, che a seguito delle proteste da parte dei residenti ha annunciato un imminente intervento congiunto tra servizi sociali, vigili e Quadrifoglio per riqualificare l’area, ma ha anche aggiunto che “prima serve il via libera della Provincia competente sugli argini del Mugnone”;
per quanto sopra esposto
interroga il Presidente della Giunta per sapere
1. Se corrispondono a verità le dichiarazioni del Vice Sindaco del Comune di Firenze, secondo la quale “la Provincia è competente sugli argini del Mugnone”;
2. In caso di risposta affermativa di cui al punto 1., quali sono le ragioni del ritardo del via libera da parte della Provincia per lo sgombero dell’area del Mugnone, sotto il ponte che collega la Fortezza a Via dello Statuto, divenuta una vera e propria discarica dormitorio a cielo aperto, su cui si sarebbe dovuto intervenire attraverso la bonifica e il ripristino dell’area, senza attendere le ripetute proteste dei residenti".