PROVINCIA, “TUBONE” E PADULE DI FUCECCHIO
L’assessore Romanelli: “Sul progetto vogliamo siano ascoltate le ragioni degli ambientalisti”. La riserva naturale dell’area fiorentina dovrà essere ampliata
Nel dibattito che si è sviluppato in questi giorni sul progetto del cosiddetto “tubone” e riguardo, in generale, alla valorizzazione del Padule di Fucecchio, l’assessore ai parchi ed alle aree protette della Provincia di Firenze Mauro Romanelli interviene per precisare le sue posizioni.
“Il progetto del cosiddetto ‘tubone’ – spiega Romanelli - è regolato dal protocollo di intesa tra vari soggetti, tra i quali non figura attualmente la Provincia di Firenze. Questo è dovuto ad una scelta dell’amministrazione passata, che ha delegato completamente la propria rappresentanza al tavolo al Circondario Empolese. L’assessorato ai parchi ed alle aree protette della Provincia di Firenze condivide le finalità e lo spirito del protocollo di intesa e chiederà di poterne fare parte in maniera attiva, con l’intenzione anche di portare la voce di soggetti associativi importanti e credibili, come ad esempio Legambiente, intervenuta nel merito, verso le cui proposte si deve avere la giusta attenzione eventualmente non escludendo di poter migliorare o aggiustare il progetto o di prendersi una piccola pausa di riflessione”.
“L’area del Padule di Fucecchio – prosegue Romanelli” è uno dei gioielli della nostra provincia: è giunto il momento, anche in base alle sollecitazioni che ci vengono dalla Regione Toscana, dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e da altri importanti soggetti istituzionali e non, di iniziare un percorso condiviso, che preveda la massima concertazione, i necessari tempi, e i necessari passaggi per mettere in campo un progetto di cospicuo allargamento della riserva naturale, per quel che riguarda la parte compresa entro i confini della provincia di Firenze”.
L’assessore inizierà nei prossimi giorni una serie di consultazioni, cominciando dal Circondario Empolese, dai comuni interessati e dalle forze associative, sociali e produttive della zona.
“L’ampliamento della riserva – conclude Romanelli - dovrà costituire un’opportunità per tutti e motivo di soddisfazione, visibilità e crescita per il territorio”.