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TARGETTI SANKEY, RIFONDAZIONE: "ISTITUIRE TASK FORCE ISTITUZIONALE"
Proposta dei consiglieri Calò e Verdi alla Provincia di Firenze

Lunedì 9 settembre sciopero dei lavoratori della Targetti Sankey contro i 160 licenziamenti. Presidio sotto la sede della Confindustria in occasione del primo incontro per la discussione sui licenziamenti annunciati dalla proprietà tra la direzione aziendale, le Rappresentanze sindacali e le organizzazioni territoriali fiorentine. In Confindustria le organizzazioni presenteranno piani alternativi, ipotesi di rilancio e rigetto di ogni ipotesi di licenziamenti, "un contropiano - spiegano i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi -che poggia su prodotti di design e arredamento, nuovi ammortizzatori da discutere con Governo e Regione e sul possibile ingresso di nuovi investitori".
Rifondazione comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori e il pieno sostegno alla vertenza, chiede con una domanda d'attualità alla Provincia di Firenze di riferire sulla vicenda, sulle proposte avanzate dall’azienda, sui 160 licenziamenti annunciati,sullo stato degli ammortizzatori sociali, sull’esito dell’incontro in Confindustria.
Rifondazione chiede inoltre se è intenzione dell’Amministrazione provinciale "contrastare svendite, dismissioni e licenziamenti di massa, istituendo con gli altri enti a partire dalla Regione Toscana una task force che sostenga in tutte le sedi la vertenza e ottenga nuove politiche industriali per Firenze".
Di seguito il testo della domanda d'attualità.

"Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della Targetti Sankey contro i 160 licenziamenti annunciati il 24 agosto.

Una decisione grave, irresponsabile e inaccettabile tutta giocata esclusivamente sulla pelle dei lavoratori.

Duro è il giudizio della Fiom Cgil “…la crisi della Targetti, scesa da oltre 90 milioni di fatturato nel 2007 a 30, dipende dalla mancanza di prodotti nuovi. Eravamo un simbolo di tecnologia e design nel campo dell’illuminazione, siamo finiti senza più ordini. E non per colpa dei lavoratori che pagano sempre ma perché le risorse sono state impiegate in tutt’altro, per esempio in una serie di costose acquisizioni, piuttosto che negli investimenti per innovare. Il risultatoè che l’azienda continua a perdere ogni mese: ma la soluzione del management, ovvero i licenziamenti, è inaccettabile oltre che inutile…”.

E’ una corsa contro il tempo poiché le procedure prevedono 75 giorni di tempo per trattare dopo di che la proprietà ha mano libera, giorni che scadono proprio il 6 novembre, insieme ai contratti di solidarietà ora in atto, contratti che “…secondo la rsu, potrebbero essere rinnovati per altri 8 mesi: Invece l’azienda preferisce licenziare piuttosto che usare la solidarietà per rilanciare l’azienda con un piano industriale credibile…”.
Intanto Lunedì 9 settembre sciopero dei lavoratori della Targetti con un presidio che verrà realizzato sotto la sede della Confindustria in occasione del primo incontro per la discussione sui licenziamenti annunciati dalla proprietà tra la direzione aziendale, le Rappresentanze sindacali e le organizzazioni territoriali fiorentine.

Ed è proprio in Confindustria che l’azienda “…proporrà una ristrutturazione con 160 dipendenti da mettere in mobilità, sui 245 che lavorano a Firenze. E le organizzazioni pronte a ribattere con piani alternativi, ipotesi di rilancio e rigetto di ogni ipotesi di licenziamenti infatti i sindacati proporranno un contropiano che poggia su prodotti di design e arredamento, nuovi ammortizzatori da discutere con Governo e Regione e il possibile ingresso di nuovi investitori. Per la Fiom Cgil non si rilancia la Targetti con un piano dettato dalle banche e con 90 dipendenti superstiti in uno stabilimento nuovo rimasto scatola vuota…”.

I licenziamenti di massa individuati dagli amministrattori per risanare i conti e l’immensa montagna dei debiti generati da gestioni sbagliate, non sono l’unica idea venuta al gruppo e alle banche, sul piatto c’è anche la vendita della Poulsen:
“…Un anno fa l'indebitamento della Targetti Poulsen spa sfiorava i 240 milioni di curo. Un pool formato da 14 banche (Intesa-SanPaolo e Mps in pèrima fila) accettò di trasformare 103 milioni in “equity” strumenti partecipativi della società, assimilabili alle azioni. E di nominare amministratori dell'azienda che affiancassero Lorenzo Targetti e la famiglia. E' passato un anno e i debiti continuano a schiacciare l'azienda. Tanto che il progetto di ristrutturazione, illustrato da Luigi Ferrando, l'amministratore designato dalle banche, prevede di far cassa per cercare di tappare le
falle…” anche su questa soluzione la Fiom Cgil è molto esplicita
“…pensare di rilanciare l'azienda tagliando drasticamente il personale e vendendo anche la Poulsen, che fa un prodotto di alta gamma e ha un suo mercato, è una ricetta inaccettabile e suicida. La Poulsen è stata acquistata per circa 150 milioni, secondo l'amministratore potrà essere venduta ricavando da 50 a 80 milioni. Genererà minusvalenze e ridurrà ancora di più i fatturati del gruppo senza una prospettiva industriale…”.

Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della Targetti e il pieno sostegno politico e istituzionale della vertenza, nel ritenere inaccettabili le soluzioni di ripiano dei debiti proposte dalla proprietà e il pool di banche fondate su licenziamenti di massa chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competenete di riferire sulla vicenda, sulle proposte avanzate dall’azienda, sui 160 licenziamenti annunciati,sullo stato degli ammortizzatori sociali, sull’esito dell’incontro in Confindustria.

Altresì chiediamo di sapere se le organizzazioni sindacali hanno investito l’Amministrazione Provinciale, per quanto di propria competenza, della vertenza e se è intenzione dell’Amministrazione provinciale di contrastare svendite, dismissioni e licenziamenti di massa, istituendo con gli altri enti a partire dalla Regione Toscana una task force che sostenga in tutte le sedi la vertenza e ottenga nuove politiche industriali per Firenze".

09/09/2013 10.33
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze